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Paolo Morganti
Le 1099 poesie di Paolo Morganti
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Troppo caldo l'afa si stempera umida
con le piogge settembrine che bagnano il tappeto di caduche foglie
l'estate giocosa e chiassosa
si spegne nel silenzio del bosco.
Mi piace l'autunno
mi piace il rumore della pioggia sui
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Ali s'aprono al vento
desiderio di blu vogliose di respirare
il cielo.
Mescolarmi con tutti i frammenti
di stelle cadenti
dopo la più piccola ora notturna
precipitando nel blu profondo.
Una nuvola preda del forte
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| Non c'è fragranza, il profumo è già svanito,
nell'unico pezzo di pane raffermo
si pensa a gettarlo via,
più facile che inzupparlo in gocce di rugiada
mentre la nebbia all'alba dirada.
Sarà che il caffè
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| Nel serpeggiar dello stretto sentiero
ti ritrovo, cesello d'orafo levigato, impavido cuor di leone,
ad affrontar perigliose chine
evitando sassi e buche
salire fin su la cima
del monte dove soleggia l'albero della vita.
Vorrei sedermi,
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| Dal primo verbo d'amore
spoglio di ogni orpello ai Tuoi occhi
non ho detenuto rinchiuso in uno scrigno
nulla che possa celare il mio amore.
Come la luna tremula ondeggia
sul mare il tuo sguardo veleggia
sui miei pensieri rotte
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| I poeti ordiscono trame di fili d'oro intessute,
i pittori rivestono tele di nuance di colori,
scolpiscono statue alabastrine i grandi maestri scultori,
gli uomini ti danno bellezza con i loro cuori,
opere di immortalità della Tua forma sempre
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| Che cosa sono ora io? Povero illuso
ho preso in mano la luna stringendola
ho tutto cosa mi manca che non ho,
apro le mani restano solo chimere.
Propaggine del grembo materno
nutrito, allattato dal seno materno,
perché? Se oggi mi
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| Sia il mio cuore
mai stanco a ripetere a lungo
amo Te! soltanto Te!
Fasulle e inutili sono nella forma
tutte le cose che mi distraggono
di giorno e di notte.
Nelle pieghe del velluto rosso
profonde, come la sera tiene al segreto
la voglia di
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Recandomi nel dolente loco
tra perduti uomini soli
ho avuto metà dono chimico
per voli inutili di sfrangiate ali.
Sventola il cencioso drappo liso
senza insegna dal vento smosso
nel silenzio come frusta schiocca
seguito da uomini in
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Della Tua bellezza prendo il cuore
stringo tra i muscoli tesi il Tuo amore
al petto spingo il Tuo capo con le mani tra le Tue dita
brigante saccheggio con i baci
tutti i sorrisi dagli sguardi profusi.
Da bere con gli occhi l'azzurro
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Immobile automa
resto con l'anima radiosa
senza incertezze sicuro,
cerco oggi il Tuo sguardo
domani la vita futura;
Parallela di un mondo mai visto
abbaglia la luce del Tuo amore.
Lí vedrò i Tuoi occhi
come raggi aranciati
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| Stropiccia quel foglio dove marcai Amore
sul tremulo lume inceneriscilo presto
al buio conosci ogni passo ogni ardore
nella mente hai del cuore il fermento.
Sogni ripetute parole d'oro e incensanti
gemiti che d'Amor intrisi vociano
nel
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| Nei Tuoi sguardi scorrono sensi
canti soavi di romanzieri e aedi
suoni di fronde fruscii sinuosi
donna ch'io amo il cielo accendi.
Le mani lisce giovani e forti
intrecciando le dita guardiamoci ancora
stringi le labbra negli occhi
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| La sabbia sulle rive dei mari
tutti i granelli,
i giorni della storia
tutti fino ad oggi,
la pioggia d'un plumbeo cielo
tutte le gocce,
nessuno poteva contarli;
Il cielo conoscere la sua altezza,
della terra la sua estensione
la
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| E stavamo tutti a guardare
i solchi tracciati fumavano
le zolle erano terre nuove
dal ferro lucente rimestate.
Attorno il mondo cambiava
le fronde ghermite dal vento
disegnavano nell'aria sinusoidi
per l'ultimo gioco e per la
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| il vento e il sole che accarezzano! Esistere! Guardare
cuori di velluto rigato posso entrare!
Braccia che Dio ha donato per sollevare
nella bocca i baci tra le mani stretti.
Alto il fuoco delle lingue rosse vermiglio aranciate
tra la terra e
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Indirizzo personale di Paolo Morganti: pulse.scrivere.info
| Luna chiara, sera soave e pura.
adamantina pallida, il cosmo casto,
angeli candidi buoni a spasso per il cemento
anche negli angoli persi sbattono le ali.
E come un batuffolo di cotone soffice
stiamo intorno al tempo fermo senza ore
guardando la
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| Senza qualità alcuna, smarrito,
un ruolo indeterminato senz'ancora,
essere un camaleonte cangiante,
angelo che in cielo vola alto
o sprofondato demone negli inferi.
Insegui la menzogna per essere te stesso
senza
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| Se conoscessi del tempo il futuro
nell'attimo breve di un tic ed un tac
non finirei cieco in un cul de sac.
Il tempo giace nel secondo scandito
sfugge al presente, appartiene al passato,
svaniscono non dati, anche i baci,
brandendo nel vuoto gli
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Una mano nella vita, un palmo aperto che stringe
ingoiata ci soffoca rivoltando il calzino
quei mostri dentro che il senso ci sfugge
ci spinge a iosa tutti nel gran catino.
A spingerci insultandoci per non soffocare
a sgomitare restando a galla e
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| Io sono li, dove volgi lo sguardo,
due cammei di puro smeraldo
fendono il buio, cieco manto
offende dei baci il rosso scarlatto.
Io sono li a respirarTi,
mancandomi solo il sussurro
nella intensa coltre d'azzurro
mi concedo al vento
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| Una sorpresa, nel chiarore di un tremulo lumicino,
coglie gli sguardi, illumina, il consumato stoppino
che tremulo lascia il fumo ceroso, gli occhi
nel vuoto ciechi, nei bui bivacchi.
Sto aspettando che tornino i Tuoi soffi,
sulle labbra
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| Serpeggiano fiamme
dalla bocca litri di bruciante ottusità,
divora e annerisce il candore,
veleno sul mondo ottenebra memorie,
carbonizza i cenci e abbatte la storia.
Vigile sul fuoco strascico e divido la cenere
oscuro pagine candide,
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| Saranno i rintocchi, che fendono l'aria scanditi
uno dopo l'altro mischiati alle roche litanie
di arzille e ancor più strette compagnie,
che gli spiriti chetano e sopiscono moti.
L'aria vespertina s'accende
mentre il sole bacia la
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| La facciamo oggi la rivoluzione?
Metti gli scarponcini o quelle basse lucide di copale?
Cosa indossi i jeans o quel vestitino a fiori hippie?
Fa freddino fuori meglio che metti l'eskimo! No? Indossi il chiodino?
Si? Ma è di destra!
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| Dovessi sanguinare,
ad ogni porta chiusa
ad ogni muro eretto,
sbattendo, nel buio, la fronte
nel cieco cammino prospiciente,
mai una stella, un lume
un raggio tremulo di luce
Ti sarà abbagliante oscurandoTi oh mia amata!
Sei Tu la luce
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| Nella notte, sbriciolate in frammentati momenti turbati le ore
scorrono via dallo sguardo attaccato al soffitto
colano gocce di acida angoscia
per quel che non si è detto
per ciò che non è stato fatto.
Si sta
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| Maestra avvicina
non devia e nemmeno s'incrocia,
né meticcia, né bastarda
tra ali di gente plaudente
si spiana tortuosa.
Un'idea, un percorso, uno stretto sentiero
al giardino si ferma
tra le fronde senza pace
in auge
i semi
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| Cosa sei per dardeggiare lassù
spenta sfera argentata
di raggi riflessi vestita
che ti mostri spicchio a spicchio sempre più?
Una palla di polvere e terra niente di più
ma nella volta celeste blu notte
con le stelline
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| Sul travertino ingrigito dal tempo
muffe verdognole coprono i cuori,
acciarini spuntati incidevano sogni
ora promesse svanite, ci siamo lasciati
là dove il tempo ci colse giovani amanti.
Rimestando nel letto del fiume
pepite dorate all'aria
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1099 poesie trovate. In questa pagina dal n° 631 al n° 660.
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