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Paolo Morganti
Le 1099 poesie di Paolo Morganti
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Volontario della morte
bandana in testa e spirito forte,
sali sul tuo catorcio e voli,
obbligato da ordini folli,
sopra l'oceano verso la morte.
Venti anni spazzati
giunchi spezzati,
per folli guerre e pazzi comandanti,
eroe, e per due terzi
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| Lucciole magiche, fatati lanternini volanti,
zigzagando a scatti senza soste,
illuminate il buio, a ritmi intermittenti,
delle caldi, afose, notti estive.
protagoniste di leggende contadine,
muto e lucente linguaggio codificato
narrate di luogo
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| Vita mia così bella
vestita di mille piaceri
ed innumerevoli desideri,
ornata di piccole gioie,
di grandi amori,
di amicizie eterne e forti,
degli odori della natura dai variegati colori.
Vita mia così dura e spartana,
a te mi
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Gentili signore e signori!
A questo ciarlatano prestate attenzione
voglio togliervi malumori
e raccontarvi un'allucinazione.
Nel mio modesto paesotto
a causa di nomi e professioni
si è creato un quarantotto
ed è nata una gran
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| Magico anno il settantasette,
tu mi volesti ad ogni costo
e la tua amica insistette,
così abbandonai quasi tutto.
Fu magnifico averti per tutti i giorni,
in quei lunghi mesi fino al finir dell'estate
che spazza via amori eterni
e concilia
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opprimente sensazione
confonde il pensiero,
incatena l'azione,
toglie il respiro.
barcollo. sudo e tremo
a bocca aperta inalo
quello che più' anelo
l'amore verso cui remo.
atavico terrore mi assale,
mi blocca, mi straccia,
setaccia
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Oh principessa senza paura,
del regno di marzapane,
che vivi in un maniero di cioccolato,
insieme al re padre, Caramello,
e alla madre regina, Ambrosia,
nomina noi cuccioli d'uomo
tuoi fidi cavalieri,
donaci il coraggio, la spada ed il
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Ombre, mi seguono, eterne,
compagne, alle calcagna, diurne,
s'allungano sulle facciate delle palazzine
svaniscono nel buio pesto della notte.
Ombre, nelle ore di punta
sotto il sole cocente si nascondono sotto i tacchi
dei miei splendidi camperos
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Come un decostruzionista,
smonto la mia vita,
in frammenti a brandelli.
In ognuno di essi cerco la verità
dell'essere, dell'esistere,
la caducità della vita,
la passionalità dell'amore,
in silenzio, in assoluto
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quale bieco governante cieco e sordo saresti,
se dallo scranno dove gli italiani ti hanno messo
insieme ai tuoi amici di altri partiti alleati,
tu facessi leggi per fare il popolo fesso?
te lo chiedo dagli immensi arati campi
dove l'uomo mette a
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| Orsù signori, ascoltatemi un po'
ho da dirvi una storiella
forse qualcuno l'ascoltò
ma ad altri sarà novella.
C'era un gran coltivatore
tanto grosso e lavoratore
vita grama conduceva
e nei campi la passava.
Grande
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Oh fidanzatino vestito sempre uguale
con quella specie di mezzo tight,
più esile della matita di Peynet,
con quel mazzo di fiori da sposa
e quella bombetta ridicola
dove escono peli come setola.
La donna più emaciata hai preso con
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Io non so cantare amore,
e se allo scopo mi cimentassi
finirei con disonore
ad imbrattar la sintassi.
Non essendo un buon chirurgo
i petti lascio chiusi con cuori sanguinanti,
se al contrario ne prendessi cargo
sarei percosso da infelici
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| Magari alle fate potessi parlare,
con gnomi e folletti giocare
godere di fresca e novella natura
che nel bosco si perpetua sì pura.
Quale essere speciale sarei
se le stelle nel cielo sereno
di una notte di quiete, contassi,
disteso, su di
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Perdonami o creatura, mia non ti sento,
sarà perché avevi 7 mesi e non eri ancora nato,
l'angoscia e la paura che allora avevo
fecero di me uno sporco fuggitivo.
Sempre braccato dalle ombre del passato,
per tutti questi anni anche
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Al pasciutello ma povero pollo
obtorto collo
la mano amica ma rozza e grezza
il collo gli spezza.
A beccar granaglie il piccolo pulcino
diventò un bel gallo adulto con la cresta
e nel pollaio ogni giorno era festa
ma a volte il misero
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Invia un messaggio privato a Paolo Morganti.
Indirizzo personale di Paolo Morganti: pulse.scrivere.info
| Non occorre aggiungere altre ipotesi,
non ci sono spiegazioni,
per formulare la tesi,
che di poesia in me nemmeno l'ombra.
Già lo sapevo, non occorre contropelo,
son bello che rasato, ed imberbe
come un infante produco puerilità,
e
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ieri son morte delle mosche,
centinaia di migliaia, insetti
scheletri che camminano su altri scheletri,
calce viva sparsa purificatrice
insane perverse colpe ricoperte.
Zombie dappertutto nudi
vestiti di orride uniformi
uniformati a spregevoli
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ROBOT COME TRENI SBUFFANTI
AVANZANO SFERRAGLIANDO
CORTECCE SECOLARI CADONO
SRADICATE CALPESTATE
DA CINGOLI D'ACCIAIO
ALLA GUIDA DI UN UOMO
IMPAVIDO.
NON C'E' PIETA' PER NESSUNO
GLI ABITANTI DEL BOSCO
FUGGONO AL FREDDO BRILLìO
DELLE
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1099 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1081 al n° 1099.
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