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alias Marina Pacifici
Le 655 poesie di alias Marina Pacifici
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Ha voce di piano il rimpianto
lungo il viale d'inverno
quando la malinconia
ci prende per mano
nel bacio di
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Non soccorre il tremulo barlume di una lanterna,
quando si è soli
nel disincanto della burrasca
ed implacabile
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La clessidra della memoria
rovescia sull'anima nuda
polvere di ricordi
e granelli di disincanto.
Resto in
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Ti sia compagna la neve,
quando trema intirizzito il pettirosso
nella veglia senza tempo al tuo sonno
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Portami con te
mentre volge la notte
e già si allontanano
i tuoi passi intrecciati ai miei sogni
sul bianco
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Nell'alba tinta di malinconia
sul selciato solitario risuonano ancora i passi
di chi è andato via.
Ed è
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L'ultima luce
dall'opposta riva fioca appare
in tenue balenìo.
Nel frangersi perpetuo dell'onda
l'ora
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Ho smarrito il canto del giorno
e sola aleggia la memoria nella sera
all’ombra di chi non ha più fatto ritorno
come
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Senza parole
sono andata via
nel tramonto dal vermiglio fulgore.
Senza una lacrima
ho perduto la mia anima
nella valle di tenebra
all'alba del dolore.
Senza rumore
andavano mesti i miei passi
nel tuo malinconico sguardo
in un commiato
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Fredda e dolce
la tramontana
porta al cuore la nenia,
il canto antico
che sovrasta ogni tormento
mentre compone
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Estremo il soffio gelido
del tardivo inverno
incombe ancora.
L'ultima neve
il diadema dei monti spolvera,
mentre la nostalgia di te
il cuore nella solitudine del giorno
imbianca.
E dispiega le ali un pensiero per te
nel fremito d'invernale
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Canterà sommessa e dolce di te
la notte
infinita e di tenerezza ebbra.
Sussurrerà il cuore
d'un antico amore
nel chiaro scuro all'ombra delle alte mura
del romanico convento.
D'un bacio puro come la neve
a fior di
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Nel tormento oscuro
d'inquiete insonni ore
ti ho cercato
nella luce del mio cuore.
Dall'abisso
della mia solitudine
ti ho anelato...
Eri lontano, remoto,
indifferente.
Il tuo ultimo sguardo
nell'anima
come scheggia crudele
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Nel candore abbacinante
sulla bianca distesa di neve
ti ho rivisto,
mia fenice nel mattino lieve.
Nel biancore abbagliante
all'ombra del salice
ho incrociato
in empito dolente il tuo sguardo,
e di Te
evanescente ed irraggiungibile
la
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Spalle immense,
schiena inarcata
a sostenere il mondo.
E poi arriva l'ingiuria,
l'empio scherno,
il fango in viso
gettato dall'immondo.
E il Dio silente l'offesa in sé reca
nella frenesia idiota dell'inclito e
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Si perdono i miei passi
assorti
sui taciti sentieri d'inverno.
Si perdono i ricordi
nel niveo candore.
Si
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Invia un messaggio privato a alias Marina Pacifici.
Esule
dispiega le stanche ali il giorno
volando oltre l'orizzonte.
Mi brucia gli occhi il sole
dal vespertino, crepuscolare dardo.
Invano
con malinconico
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Scorrono in fiumi d'inchiostro segrete parole,
troppo malinconiche
per ridestarsi al pallido sole
d'inverno.
E sola
fra petali di
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Soffia via la notte
i petali argentei di malinconia,
mentre t'allontani mesto
e nel manto di tenebra t'abbruni.
Soltanto la luce dei tuoi occhi di stella
illumina dell'inverno nostalgici lampioni
e frementi palpiti dell'anima mia dolente in
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Aria di neve stamani
spira da settentrione inclemente,
invano si cercano le nostre mani
nella tenebra d'emozione.
S'abbrunano d'opale e di malinconia
austeri i monti.
Rondini esuli
i nostri cuori vagano
alla ricerca di miti e soleggiati
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Sussurrami
nel crepuscolo di scarlatto fulgore
l'elegiaco canto.
Soffiami al cuore
la fola dolce di
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Resta con me
almeno in sogno
nella sinfonia dei ricordi.
Accarezzami l'anima
con la luce del tuo sospirato sorriso di giugno.
Resta con me
ora che la notte incombe
e della tristezza
mi smarrisco
nel triste ordito,
nel dedalo di
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Narrami,
Amore,
la favola antica.
Parlami
della dimora nell'ombra dormiente,
della contrada avita.
Narrami,
nell'onda argentea della musica del cuore,
del nostro bacio senza età,
dell'abbraccio di rinnovato idilliaco stupore
nello
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Mi porta via
alla deriva
la notte fra sogni di ghiaccio
e disillusioni taglilenti più del vetro.
Nessun rifugio,
nessun lontano focolare
il mio smarrimento
potrà mai placare
in baluginio di sollievo.
Nessuna tregua.
Non si
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Dolce la neve fiocca
dal cielo d'opale,
mentre nel refolo notturno
dalla torre la mezzanotte lieve di sogno rintocca.
Gentille la neve
in candide trine l'onirico manto distende
e la nostalgia all'orizzonte di tenebra si perde.
Implacabile la
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| Dorato l'autunno
intesseva trame
nel fulgido ordito
di radiosi colori.
Firenze
sotto i nostri occhi splendeva lungo l'Arno
nell'incanto armonioso di settembre.
Al Giardino di Boboli
nel palpitare di attimi in assolo
tra il volo di
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| Dorme il bosco
nel canto dicembrino.
Brilla la brina
sul sentiero malinconico
del mio mattino.
La carezza della
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| Giunge dolce l'inverno
sulla slitta d'argento.
Fende gentile
la mattina assorta
nel canto del vento.
Il sonno della natura
fra gemme di ghiaccio
e perle di
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| Illanguidisce il giorno d'oro
nel rosseggiare dei colori d'autunno.
S'assopiscono le illusioni
al vento della sera
nel profumo d'edera e quercia spoglia.
S'accartoccia
la mia solitudine.
Vago
come foglia morta
nell'eco dei
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| Languono i sogni all'orizzonte
del mattino sempre più lontano.
Mi desto e inutilmente cerco
l'estate della tua mano.
Si sciolgono pensieri nella bruma
che sfilaccia la tristezza oltre il filare dei faggi.
Si perdono illusioni allo
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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