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alias Marina Pacifici
Le 655 poesie di alias Marina Pacifici
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Narrami ancora dell'autunno d' oro,
sfumato nei colori del rimpianto
di un tempo lontano,
mai
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Ti ho portato un ulivo anche quest' anno,
in giovane virgulto,
che vegli il tuo riposo di giusto
oltre la vita dal fatale
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Portami con Te
nell'abbraccio dell'Appennino.
Fai sognare
il mio cuore bambino,
imperfetto, ma che sa
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Canto il prisma di luce
nascosto nella vita
quando ammiro perdersi all'orizzonte
in un mare di verde
la corona regale di
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| Rimane l'amarezza consapevole
che l'umana vita è turbine d' affanno
e, nel fremito della solitudine,
ben
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| E' un susseguirsi dolce di colline e declivi
che racchiudo nei miei silenzi
ombreggiati da selve
di querce, cipressi ed
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Eccomi qui
nella danza di ombre della sera
oltre il volo della ghiandaia
a cogliere un bocciolo di primavera.
Eccomi
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Un pensiero lieve
nel frullo d' ali di una capinera
vola alla mia finestra
quando dolce dipinge le ore la
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C'è un luogo nel cuore
dove non giunge mai l'inverno,
al riparo dal disincanto,
che ghermisce l'anima nuda tra
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E già avanza la sera
nel silenzio della valle
che riposa nello strascico di neve dell'inverno
adagiato sui
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| Ho lasciato il respiro
dove comincia la notte,
in un ordito di strade dimentiche del giorno
verso il mare e nuove
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| Nello specchio si nasconde un riflesso triste e muto
che m' osserva a sera
ed ha lo sguardo mesto di un bambino
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Raccontami:
canta ancora l'assiolo
all'imbrunire al casolare,
mentre lo sguardo dal viottolo d' ulivi
domina la tosca
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Non è di certo
l'andare in un manto di gocce d' argento
lungo il viale di pini marittimi verso la Basilica di San
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Quando la sera cala
stemperando nei colori del rimpianto la solitudine
e in un mare di nostalgia le mie vele
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Nevica.
E suona per me soltanto
la sinfonia oggi nell'anima.
Armonia in boccioli di luce
diviene ora il rimpianto.
E
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Cosa mai potrò narrarti
mentre dormi nella valle d' inverno
ed un raggio d'oro accarezza il tuo riposo
vinta la
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Forse è la tenerezza
che il pensiero indora,
quando tra i passi dell'alba
sogno tra le tue braccia ancora.
Forse sarà l'erica
in un manto di porpora
a narrare di una nostalgia antica
che ci arde nell'anima oggi come
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| Palpita lieve il pensiero
con passo di bambina
e torna ai luoghi amati
al sorriso della campagna fiorentina.
Le rondini in una festa d' azzurro
intrecciavano il volo
o forse ora è soltanto la nostalgia in lirico assolo.
Dintorno un
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Non giungerà la primavera
con l'effluvio di un giorno in fiore
per chi vive all'addiaccio nell'inverno della
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Dimmi cos'è rimasto di me
dopo il sapore amaro del naufragio,
delle mie mani nude e ferite
tenacemente impegnate a ricomporre,
dopo lo schianto del fasciame,
la vinta chiglia.
Dimmi come mai, padre mio,
oltre la nebbia degli anni
ancora
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Ora che la notte
lo scenario del Monte Lema abbruna
i ricordi bussano alla mia finestra
con il ticchettare di un ramo spoglio di castagno.
La malinconia si perde
nell'azzurro della stagione andata
che vorrei ancora avere
mentre nel cuore
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Dimmi come mai
mi logora questa sala d' attesa prima del viaggio
e mi consumo in un male di vivere
dopo che ho visto
in chi più ho amato e perduto
il volo spezzato dell'esistere.
Dimmi perché i miei occhi
bruciano nella febbre del
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| Eccoci qui al Binario 21.
In questo sotterraneo infinito
come una notte d'inverno
in cui non scorgo chiarore alcuno.
Dal filo spinato di un carro bestiame
le voci degli aguzzini urlano
feroci come lame
mentre cadiamo in un abisso di
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| Ti attenderò
nella stagione della ginestra
quando il vento profuma di primavera
e sarà dolce guardare insieme dalla mia finestra
imbrunire il Monte Lema nei colori della sera.
Ora il crinale è assopito nella coltre di neve,
il
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Sono giunta da te
col cuore disperso nel gelo
e il malinconico azzurro del tuo sguardo
nell'abbozzo mesto di un sorriso
m' ha accolta in una festa di cielo.
Nevica in questo giorno
ed i tuoi occhi, mamma,
nella bianca danza
si perdono
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Ti narrerò dell'ora più fragile e sola
tra i rovi d' inquietudine
quando anche la speranza nella tenebra s'invola.
Ti narrerò di un esilio lungo una vita
lambito dalla nostalgia
quando mite l'onda unisce in una sinfonia di
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| Portami via con te,
amico vento,
placa in un soffio libero
rimpianto e tormento.
Recami i germogli
di una sospirata primavera
quando il disincanto
segna nei colori dell'amarezza
il silenzio della mia sera.
Riportami là, al paese
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Resta con me l'ombra cupa della tristezza
quando l'inverno spegne
l' autunno dal rosseggiante fulgore
e la sua radiosa vividezza.
Resta con me la stagione amara del disincanto
quando l'inquietudine del giorno
lascia il campo alla malinconia
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| Un petalo di tristezza
si posa sul mio cuore
mentre mesta l'onda del lago
si frange a riva.
Sei lontano
e vacue tra la foschia d'inverno
ed il fumo solitario di un camino
si dipanano lente le ore alla deriva.
Verso quale colle
oltre il
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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