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Francesco Giardina
Le 234 poesie di Francesco Giardina
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C'è un origine nel vuoto che senti
una piuma -l'anima-
leggera
accarezza questo anelar privo di senso...
intriso di sensi
gli atomi del cielo si chiamano stelle
pregano nella luce
raggiante sfavilla la materia
sembra "cosa
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iperpoetico,
l'arcobaleno che magnifica il cielo
che già magnifico è...
ogni spirito si compie
quando innanzi sta
...annusa Dio...
...contemplo l'esattezza e lo splendore
i colori
celano
il firmamento quasi
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In bilico senza risposte
e quel che è peggio senza domande...
avremo libertà
sempre più matematiche...
cos'è rimasto di noi...?
un briciolo di vento si acquieta
tra le nuvole candide della nostra innocenza
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Le chiacchiere fanno piacere
...quelle del cuore rompono gli indugi
quelle del pensiero trastullano illusioni
quelle della ragione mortificano lo spirito
Le chiacchiere sono il mormorio della folla
recitano i copioni a caso
-l'invidia è
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Lavami
levami di dosso quest'odor di poesia...
non lo sopporto più!!
lavami
nausea, sberle, e chiasso si sfidano a parole
- " egorgoglio " dell'anima mia...-
lavami ti prego
e mettimi addosso un vestito buono per la
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Piccoli Gesù
dal cuore onesto e beato
masticato dal male che bestemmia
al creato
li ho incontrati già nel cielo
insieme ai fulmini e agli aquiloni
li ho visti sui marciapiedi
marciare senza vergogna
come soldati
immolati al
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effimero come un tempo fui
e fuggiasco come il levar delle rondini
mi diplomo di silenzi
ad ascoltar la luce nascere
mentre fiorisco dunque in Dio
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Se fossi cielo ti poggerei nel sole per farlo splendere di più
se fossi il tempo
avrei già tratteggiato l'eternità col colore dei tuoi istanti istinti
se fossi vento ti porterei nei cuori della gente per poter parlare d'amore
se
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c'è un indecifrabile in noi
un tot di eterno sepolto tra le macerie del sonno
siamo partiti come buoni marinai -a cielo aperto-
e più è la tempesta e meno sappiamo volare...
al giorno da venire un rigo di poesia... ma non
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blindate la stella cometa... perché una mangiatoia?
non scappi la luce
non tramonti il sorriso
Gesù è vivo!!
blindate le cellule dell'amore... sono di DIO
perché noi siamo i figli di Dio
blindate con catene
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chi addestra la sorte?
la morte, la cipolla le stelle?
i maghi portano i nostri sogni a spasso
cantano inni alla sapienza del nuovo uomo
-doni perduti nel cono invisibile del Gran Silenzio-
le ali tranciate, mozziconi di respiro
lamine di foglie
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Del
mio amore
coda di dio
cosa di dio?
un credo eterno al creato e al divino artista
che compie miracoli nel nome d'una croce e
sarei già salvato
se non fossi carne al mondo
umano fine
ego e dilemma
bene e male.
Esiste un solo
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Nel male...
in un uomo...
si sgretolano silenzi nella preghiera
...accorata, gratuita
...lodo un santo
il signore...
è prefisso divino che accelera
i muscoli dello spirito
-veloci, liberi-
stiamo ormai
collegati e cablati per
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C'è un ponte largo come il seno d'una foglia...
non lo misuri né col tempo né con lo spazio
c'è un grembo che nutre la terra e la speranza
è fiato che lega ad uno ad uno
tutti i fili del cielo al nostro padre
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di cose piccole siamo...
al silenzio,
alla forma spontanea e invisibile
d'un gesto divino
tendiamo...
un bacio
una carezza
un atto di carità
...piccole cose che misurano
l'immensità del creato
con la gemma dell'amore
di
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Del bianco e del nero
siamo la stessa sostanza
-la sorte di due eguali versi...-
gettati al tempo da seme puro
come monete strisciando
finiamo
è amor rincorso
strenuo salire e scendere di scale...
incompletabili
pazzi senza
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Giardina.
In bilico e raccolto come un tempio dissacro
da terze mani giunto
dove derivano foglie e allori al largo
d'un mare di piogge sto...
e
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Fra gessi e mummie di carta
scompone considera
pondera le statue...
sono parole le immobili speranze
e il loro contrario fanno del contorto
un contratto di morte
di buio senza eco
gelsomini s'allungano nel profumo della vita dissuadono
lo smog
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Davanti ai miei occhi
le galleggianti barche
girano i miei mondi
nel mare invisibile mi perdo
si perdono...
come un cane che
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Sanguisuga
del cervello
ti intarli di pieno sentimento
ti insinui
golosa,
allaghi le sacche
di rosso vivido
che schizza e non perdona
...vene aride,
ora...
furibonda
ingorda
diabetica
sei miopia visionaria...
sai di amaro che
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Allevo stelle, mi disse
di notte orti coltivo.
e chicchi di luce appendo lassù
quando maturi saranno.
C'è una strada dentro il mio corpo
a forma d'acqua...
cascata di mente
nascosta dal cigolio di una porta...
vi entro.
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Robotico infante
frequente
questo obliquo diario
squaderna silenzi
scontorna le tracce le trecce
le creme
le vite
le gira
le avvita
di cerniere cinture calle e galere
..."frigorie" fotografiche
d'istantenea semplice
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Tanto flaccide
da poetar
...le nostre dita, molle di vulcani
che repentini si levano
dalla bocca
come bave di latticini
colando dai pendii
s'abbandonano a fibre
e setacci di speranza
splendiamo da cadaveri vivi
di cenere di
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Impantanata, di ossa sassi e coralli
è la pesca di onde a
caccia di tremiti e lunari
evasi d'aria
tramiti infinitesimali
di distanze ancorate al pascolo...
pecore mulatti e topi di fogna
che allagano lo spazio tra luci
moribonde e gas
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Da quale interno
o parte sovrapposta
s'educa il vibrar del giorno
a immobile attesa?
...è frontiera di fiato,
variante che mestrua d'altro
frattura che non sana
l'ameno ricovero
è sempre colmo
di anemiche colture
ormai
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Stanate
stelle
- se potete-...
e che la luce loro
possa compiere un morbido fascio
tra le vostre ombre ampie
ma non lasciate mai la strada
alla cornamusa del tempo
la coda di dolore che sentite
è solo l'eco d'un pianoforte che
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Giù le mani
dai nostri pensieri
giù le mani
dai nostri sorrisi
le mani sono del popolo
e questa non è una canzone...
giù le mani
dal nostro sudore
giù le mani
dalle nostre lune
le mani sono del popolo
e
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Cronometrando
l'esiguo tratto
che la felicità
compie
nell'infinito
ho scoperto del tempo
il vuoto,
della luce il sonno,
dei sogni
i disegni
dei nostri battiti
ingialliti
come pollini su di un foglio,
e del mio pensar
le lancette
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Enuncia ed emana
luce come pelle
mi posa addosso
mi calza come una stella
abito il cielo
emulandomi a teatro
adoro
lo scandir del tempo
che come un binario scambia
da bianco a nero
le ciglia dei nostri sogni
in cattedral- pensiero
ove
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e ogni tanto cela
sulle ali imbavagliate
che legano il tessuto della notte
al tramonto
su di un filo di sera
imbevute di luna
le dita si incollano
all'anteprima
derivando stelle
arriviamo
sia io
che la goccia
e il vaso
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234 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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