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Francesco Giardina
Le 234 poesie di Francesco Giardina
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Ringhia uccello stellato
fendi le nuvole
e squartale di gioia
mangia carta di seta impura
finché puoi
e migra,
migra lontano dal pianeta luce
partorisci in volo
un urlo di paura e uno di silenzio
uno per me
e uno per gli
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Piccio e Stella
sgretolavano
i tossici passi
della città...
si nascondevano
dalle ombre
e amavano farsi un buco intorno alle stelle
non era un amore minore
nemmeno occasione
circostanza
o dolore
toccavano veramente
le armonie
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A fette
del mio amore
ho mangiato tutto
quanto
la gioia
l'entusiasmo
la pazienza e
il grattacielo
che abbiamo
costruito
con polveri, spade
e risate
ammazzati
morti su un letto
ho fatto un laccio
e l'ho incartato
l'ho spedito
al
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Anche sveglio
dormirò tra le calde
tue lenzuola
nel cielo è dipinta una notte
non particolare
che fa un giro completo
attorno a un quadro
di Picasso
e magari non ritorna
consumo lo sbattersi
d'un secondo d'anima
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Di rose e mali spine
taglio nel giardino
il campo
all'erba seccata
dall'arsura della noia
di grano e di mala voglia
mieto spighe
allo zucchero
della mia inesistenza
aro e semino dubbi
certezze e frutti
in nuove speranze
da contadino
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| risacca
in dune mosse
dita fradicie
unghie sporche
tumefatte
in ecchimosi a larga banda
la TV è spenta
ma la parabola no
in frequenze distorte
distorce
ci risolve il dilemma
di un Cristo
formato
babele- bit
...e furia di
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| Ho rasato il mio giardino
ne ho reciso tutte le rose
non si intonovano con il cuore
e poi mi impedivano la visuale
adesso guardo la strada
una vena nera di rabbia
che rincorre un treno mancato
ho un'arteria ferma
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| eccipienti per asciugare le lacrime
cianuro per avvelenare coscienze
bromuro per addormentare la rivolta
morfina per rimuovere il dolor d'anima
e una goccia d'inferno
che
si mette
proprio li
-leggera-
dentro un punto di noi
che non sappiamo
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| Mi taglio gli occhi
senza lame
col solo pensiero
...nero...
e quel che è peggio
escono lacrime
dalle vene
vere come il buio pesto
che ho di fronte,
vane
come la notte
che si posa sui miei fianchi
...mi remo
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| Resti di carta
piume di sogni
e occhi appesi
sul chiavistello di luna
ombre giganti
e pacche celesti
dal viso difforme
...millimetri e verità
all'infinito
alternano la danza dello spazio...
le distanze sono dettagli
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Un paese
dentro le stelle
animato da teneri amanti
qualche matto
scrittori ancora orgogliosamente
inquieti
musicali
...che rigurgitano fantasticherie
ogni tanto passa un genio
senza lampada
ci stordisce
di silenzio
ubriaco di
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Monossidi di felicità
eccitati
al soffio
di neve
cromature di polvere
da sparo
per tempo mobile
in cima ai nostri pensieri.
sciolti di poesie
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Se potesse chiamarmi
avrebbe già scritto il mio nome
nell'albo ematico dell'eternità
gocce d'ambra mi cadono addosso
ad una ad una
narcotizzano
le mie molecole
d'immensità
asciugo lacrime
sul panno incinto di
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Noi popolo
di menzonieri
canzonieri stravaganti
adulatori dell'oltrepasso
noi
voce senza voce
erogeni dell'evocando
simmetrici mappamondi delle stelle
noi
attoniti passeggeri
incuriositi dal favònio della speranza
cacciatori al
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Madre coraggio
all'opportuna consuetidine
la felicità smagrisce
salgoni funi
fumoso inveir
dannoso alle stelle
svilir di memoria
candida attesa
tempo di rapir
...è l'anima che sente
qualcosa che cambia
e in fretta
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Reticolato in prosa
tragicomico
rebus pelvico
nerbuto cromosoma
alfiere prode del nulla
equazione infelice
poeticamente risolta
a decimare il tempo
neuropata esistenziale
della nostra misera
commedia anale
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Giardina.
GILDA
rumore lontano
afono
rauco
come il calore di una mano
sepolta negli abissi
di legno pregiato
dove tutti finiamo
-oltre la luna-
tonda
e
"mandata"
come l'odore
di quella piazza
sopra la Spagna mancata
ai piedi d'un
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Orbita al piano di luna
in macchia selvaggia
genitrice
di ostie celesti
ben aldilà
da aorte corrotte,
a minime alture dirada
-infinito precario-
il pallone ascoltato da una radio...
la ruggine d'un verso
il morto sigillato
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Si muove
tra le labbra
del pensiero
sinuoso
angusto
...malessere di benessere
cibandosi d'anime
ha imparato a morire
vivendoci da dentro
-distinto-
come un pugno tra i denti
apre le nostre bocche
solo per zittirci
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Come on baby
i sogni passano
le decisioni incombono
-voliamo stasera-
abbiamo poco tempo
e poco cielo
e molto meno spazio
...galera rotonda
a forma di terra...
come on baby
le poesie mi costano,
il cielo non aspetta più noi
e io non
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Liberiamo l'ago
e l'armonia
con le mani dentro
il pancino
a cercare il ganglio
o la questione.
Viatico in- dolore
pungersi di felicità
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Sulle zolle
rughe
e passi smorti...
-vetusta è la voglia dei matti-
...cambiare una canzone,
fare la rivoluzione...
solo fiato perso...
ortografia pensante,
pungente,
pesante
petalo celeste
sfogliato
spogliato
caduto e
inciso
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Resto di sasso
ad ascoltare nuvole
parlarmi di un nuovo santo
asceso in sorte...
capelli lunghi
cuore di ghiaccio
monaco solingo
angelo genuflesso
sulla circonferenza del mondo...
odio e portento secolare
nobiliare del male
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Piaccio sorrido e penso,
che un giorno così deve ancora arrivare...
d'atomi siam fatti...
si nasce godendo
da una goccia di brina calda...
passando sprovveduti
davanti al mistero...
impreparati cuori ballerini
mentre
si divien
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Albe radiate
mortificate nell'agonia.
E il giorno che decresco
nel minuscolo dettaglio
che è la vita...
slavine di me stesso,
eremi di vette
a crepa d'uomo...
si involve il cielo
a futuro
nel dilungamento di un istante
accendo
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Cosa tace nell'animo della gente...?
c'è tensione
...sopravvivenza!!
...le acrobatiche piroette
dell'amore,
dove vanno...?
e poi,
le alfabetiche costellazioni
che immaginiamo
dove finiscono?
da quali parole si suicida
miss
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Mutilare il tramonto
alle coste del silenzio
...feritoie infinite...
dove è nascosta la notte...
alberi case e farfalle di legno
ingessate
dentro favole di prugna
intorpidite dita gialle
gestanti incestuose
a fiale di
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I sogni sono zingari
lamenti gitani
girovaghi e piedistalli di luna
squarci di pelle d'anima
cenci umidi di felicità
stesi su di un balcone sopra il mondo...
quando m'innamoro delle mie poesie
sto con loro
ma non sento più l'aroma
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sogni di mezz'estate
spiagge di stelle e lune fatate
gli occhi sbronzi
...fotocamere musicali
teli volanti
parlanti
ciccano l'ombra
sventolano afa
sfogliano anime
a forma di margherite
sfilano all'infinito
...salmastri d'amore
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Nel mare calmo
sul taglio delle onde,
come anime d'acqua
nel primo punto della notte.
dov'è silenzio.
pagine dorate nascono.
Tesori,
pirati
di chiari di luna.
Selvaggi,
sussurrano al vento
sorseggiando scrosci di atomi e
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234 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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