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Francesco Giardina
Le 234 poesie di Francesco Giardina
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Non ho talento
ho solo una mano
meno veloce
dei miei pensieri
sono distante
da me stesso
come un sasso
lontano
dalla luce
una scadenza
notturna
prima che il giorno
boicotti le stelle
ho un abito
da guardiano
alla stazione
dei
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Nel paese di nessun Natale
c'è un violino
che suona
la stessa nenia
ogni anno
invisibile
il suo Artista
un Musicista vagabondo che ogni notte
di questa notte
allieta uomini sordi
con la sua speranza
invana ninna nanna
urlata
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Mille
o forse
nessuno
di questi traccianti
sfoglieranno
il rigo della vita...
pirotecnici
saltimbanchi,
pianure
verticali,
sul cielo matto,
nel paese delle meraviglie
avanzano,
avanzano,
fermando l'infinito
con un abbraccio
il
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Alcol pulito
gergo poetico
e fiamme arrampicate
è scialo notturno
prefabbricato
d'illusioni
mago
ingegno
d'incanto
che
a passo
storto
sbornia
"la bianca"
del sillenzio,
sbrina
i vetri opachi
della
leggi
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Rosa rossa
allegrassente
breve
mai
come
un
istante
madre- luna
che sempre tarda
d'amor che pende
ma più non spera
ho labbre secche
righe aride
freddo cane
che abbaia sogni
è
neve prossima
a mai
finire
una
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Contorce parole
pubblico scompiglio
alla platea assente
è stratosferica
minimale
infinito
maggiore
infinito
minore
tutto e niente che stanno
dalla stessa parte
di un nessun posto
si toccano le mani
si avviliscono di
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Ora che la neve è di carta
i fiumi di pietra
le lacrime di passaggio
...natale insegna...
ora che le candele
-mezz'accese e mezze spente-
e i bimbi non corrono,
pregano
ora che i giorni sono di festa
e le campane rintoccano
le case
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è tempo imperfetto
di molliche
briciole
di buon senso
è tempo caro
di artisti svitati
avvitano sogni
col lucchetto della tristezza
è tempo di coraggio
-maldestro-
illogico
irresponsabile
imprescindibile... io
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Cade una goccia di tempo
nel tempo che gocciola...
scrive d'anima e
s'allunga d'infinito
pochi secondi
di felicità latente
adescati alla fame di noia
con una accorata
lode al silenzio
dal fiume creato
cartucce immobili
e rive
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democraticamente perso
veleno a tempo perfetto
giurassico anarchico
primordiale
iniettato
come il sonno dei vinti
al suono- padrone
dei pensieri roventi
fulcro
elettosi
rivoluzionatosi
inflazionatosi
sul popolo depresso
socio- regresso
che
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Un minuto
tolto dalle lacrime di nostro signore
...ne ho salutato il suo tempo
ne ho stampato un foglio di carta...
ne ho fatto buona cosa...
un secondo arruginito
sul ferro marcito
che mangia l'anima
umido che cresce
e come acqua
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Il cieco era sulla porta
blindato
come una serratura
-contava i passi dell'infinito-
chiamava il baratro speranza
mangiava stelle e pane duro...
aveva un mantello
-ci nascondeva illusioni-
e pezze sporche
con cui imbiancava
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C'è sotto un tempo
un lenzuolo di secondi
che passano all'incontrario...
mille mani
e cento occhi
guardano toccano
lo stesso uomo
-lo ribaltano-
decapitato di ogni corona sono
-perciò dunque-
vedo e sento
le pieghe che si
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è un dolore che non è pianto
la lacrima di un foglio.
annaspa nel navigare
da ponti a fiumi
chiosa speranze
-errate ed errabonde-
...invisibili buchi
che a cacce di parole
cadono a picco
da una lingua
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Tremo di felicità
stremato
al colmo
delle mie possibilità
ma non arrivo mai
alla fine,
uno spot
improvviso
mi taglia il filo della trama
-cado giù dal paradiso-
ma malgrado tutto
m'appoggio l'anima
a un sorriso
e col
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Nel sonno
ove oblio stanca...
al preludio
di nevi e di paglia
sulla luna
accesa
di nascosto...
-ai fari dei
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Giardina.
Chiasso
fa provincia di moltitudine
annessa al regime progresso
dell'isola capitale
-imperiale-
impedita allo stato attuale
caos mica tanto virtuoso
-a ragion veduta-
d'una regione E ragione
ben più vasta
di piani molto lenti
e
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Ho trovato un posto
dove nessuno può
più scrivere...
era un cerchio
quasi tondo
tra la terra e il cielo
poi un punto al di fuori
minuscolo
nero
profondo
-la morte-
ho ingessato la mia penna
l'ho imbalsamata
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Sulle ali di una corda tirata
fischia la pentola del caffè
...è mattina d'anima
gli ingredienti e i suoi odori
spossano l'aria di tenerezza
neppure
un croissant trova il coraggio
e così si suicida
tuffandosi
dentro il
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| Ci sbatto dentro
finché sanguini pensiero,
e di dolore in dolore,
all'ora dei pianti
nasce sempre
un sorriso...
favole di sabbia
brevi come il sentiero
che porta alle mie stelle.
Terminal celesti
e decolli
dall'altro capo
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| Estrema e distratta
consorte
in celeste piega
d'ombra apre
al manico dei sentimenti
e bastone fila
all'ore tratte
al rettilineo nottambulo
che fiato innesca
-ansima e vagheggia-
al cader di luna
con posa china
un dritto fendente
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Io abuso di stelle
ho sensi di colpa ovunque
perché i miei sogni
vanno all'università
già da troppo tempo.
sono un pesce con le ali
-boccheggio, fraseggio-
nel mare delle illusioni...
infinito minore
d'un cielo che si
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Atto d'amore
passo nuvolare
promessa di figlio,
amico
e anima,
o forse guerriero
-giovane!-
che parte dal male
e
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Ho visto angeli castrati
persino in paradiso
e una parrocchia di paese
piena di gente
senza testa
e senza parroco
che annuiva
chinando il capo
ho
nel cuore una città moderna
e ammaestrata
con resti di sangue caldo
muoversi
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è africa bianca
questa giungla...
una borsa griffata
una porta senza entrata
e un vecchio che sbilenca
sulle tettoie di un palazzo,
...accorda se stesso
accoltellandosi con una ciabatta
-manifesto e sgomento-
la strada si
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Mi porto dentro un grammo
...un grammo di follia...
-su carta da zucchero-
che rimpicciolisce
stelle cadenti
e stelle filanti
fino quasi a farmele toccare
tre passi salmastri
e una conta sotto il mare...
di girovaghi, vagabondi e marinai
sul
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il tempo appartato
commuove le cose
le nasconde al trespolo di luna
fianco fianco con la memoria
restringe in apparente
disinganno la storia.
di sostanza decresce
...cela l'origine
involve lentamente
s'inerpica sullo schienale
o sopra una
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| Litri di parole
su questa damigiana
che si nutre di raggi di sole
-mezzo vuoto il rigo-
ancora meno la bottiglia
su cui verso il tatto
delle mie emozioni
che si cela in quel sorso d'anima
a cui tendo quando ho sete di vivere
e bevo un
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| Una lacrima dentro un fazzoletto
soffoca
affoga
nel suo coraggio
...vi mando un bacio di paura
la mia allegria travestita
in bon ton
passa
da gabbia a gabbiano
scivola di mano
tra cinque dita
si nasconde
come
l'allergia dei
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La ruota del carosello
gira per l'allungo finale
come coltello
fende l'ultima curva della vita
l'erba è vicina
il casco è lontano
la delusione pure
...un millimetro sbagliato... e
la Moto salta il fosso
non si
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234 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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