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annuska romano
Le 65 poesie di annuska romano
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| Si irrita l'acqua del mare
quando sbatte impetuosa
sullo scoglio
e bagna la nuda pelle,
e il sole capriccioso
si adombra
se a malapena
riesco a rubargli
qualche timido raggio.
Sbava il cielo
di notte
in un carosello
di stelle cadenti.
Mute
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| Assorta in ermetici pensieri
assisa lungo argini di un fiume
costruisco barchette di carta.
Lente galleggiano
trasportate da correnti sciroccali
e,
in fila indiana
viaggiano, si rincorrono
e si confondono
con le onde spumeggianti di
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Non so
se il vento dell 'estate
ti porterà
ancora una volta
l'eco della mia voce,
non so,
se questa sera
al crepuscolo
brillerà come sempre
la mia turgida stella
e tu,
potrai vederla,
e non so,
se il cielo umido di pioggia
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Sfodero
la sciabola e
a duello
sfido il tempo che fugge,
il tempo che scorre e porta via,
il tempo che invecchia, che imprime
che scalfisce.
Inseguo chimere.
Mi arrendo!
Sfinita, depongo le armi.
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Quando la penna si anima
e pagine bianche si tingono di nero
scorrono fiumi di parole senza fine e confine.
Il tuo sorriso si fa ombra,
accigliato lo sguardo
grottesco il tuo silenzio
e la mia bocca amara
acida del tuo fiele.
Lo sguardo
va
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Non ho la forza
per piangere sulla tua spalla,
non trovo parole
per sillabare il mio dolore,
non ho coraggio
a guardare i tuoi occhi
smarriti,
ne di leggere la tua pena
nel cuore;
perché ogni tua parola
è anche la mia,
ogni tuo
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Pervasa da un dolore sempre
eterno,
racchiudi dentro tutte le sofferenze;
spaziano pensieri nel vuoto
turbinano evanescenti fantasie.
Impavida cammini
lungo i margini
di una vita tortuosa,
calpesti rovi,
infanghi,
scivoli nello sterco,
cadi,
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Si impennano i cavalli alati
nella lunga corsa,
e freme impaziente il cocchiere
per arrivare sino a te;
ed io raggiante
su carrozza dorata
sorretta da dame e cavalieri
sfodero il mio vestito damascato,
le mie scarpe di cristallo,
mi imbelletto
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| Chi sei tu
uomo,
che avido rincorri
il mutar perenne delle stagioni
e il muto divenir dell'essere?
Chi sei tu
uomo,
che scivoli via
e vai oltre la gabbia del mondo?
Fermati essere
vagante
nella lunga corsa della vita!
Riposati e
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Hai colorato i miei giorni neri,
hai trastullato
le mie notti inquiete,
hai turbato i miei sogni,
hai cullato chimere,
colmato
i miei momenti di solitudine.
Ora,
che ti sei arroccato nel silenzio,
io,
chino il mio sguardo
e,
affranta mi
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C'è un poeta solitario
nel grigio della valle
che aspetta l'eco della sua voce
e che, prigioniero dell'inverno sterile,
sgrana i giorni del suo rosario
ricuce pensieri sfilacciati
...e pensa...
C' è un poeta impaziente
che sotto
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a annuska romano.
E tu uomo
anima defraudata
spogliato della tua dignità
raccogli in tempo
le cose in ermetiche ampolle di cristallo.
Come magma di catrame caldo
scorrono fluidi
pensier imbavagliati,
gravitano- come tormenta-
sentimenti incapsulati in
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Spiriti maligni
veloci migrano nelle mente umana
e,
nei vicoli ciechi
come piccoli folletti danzano,
come fantasmi evanescenti
sprizzano malignità
e si rincorrono
l'un con l'altro.
Famelici spiriti
ingordi di ogni male!
Ingrati
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E...
uscivamo nelle umide
notti d'estate
a contare insieme
miriade di stelle
a ritrovare il carro
dell'Orsa Maggiore
e...
a fare a gara
ad additare
meteoriti
e ad esprimere segreti desideri.
E...
uscivamo al calar della sera
ad
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Non rimproverarmi
o padre da lassù,
ove tu mi guardi con gli occhi delle stelle
e mi parli
con la bocca della luna.
Io vedo lo stesso tuo cielo
ti abbraccio, ti cerco
nelle pieghe dei ricordi,
ti guardo nelle foto ingiallite,
ti rivedo
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Sogni bagnati di fresca rugiada,
sogni di ambra invecchiata
e di giada turchina.
Sogni tormentati da lunghe notti
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Errante in terra straniera,
sola tra tanta gente
affranta mi perdo nell'infinito oceano di pensieri.
E...
se mi giro e guardo indietro
non vedo tracce di passi,
nè ombre di corpo,
nè oasi di deserto.
Non hanno nome le
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Raggiante la luna
tra una miriade di stelle,
domina l'universo.
Lingue di fuoco come serpenti
strisciano lente
sull'umida terra.
Echeggiano voci maligne,
vite spezzate si separano,
baratri di solitudine,
ombre fugaci si dileguano.
Avvolta
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Io penso
a quella madre
che si rifugia
nel suo dolore
e non cerca conforto;
...Io penso
a quella donna che avviluppata
nel suo silenzio
rantola,
si asciuga le lacrime
e non trova riparo;
...Io penso
a quel bambino
nudo e indifeso
e non sa
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Tutto il creato muta
in un pulsare continuo:
la vita si risveglia
ride ad ogni alba
piange ad ogni tramonto.
E il vento spinge
le vele all'orizzonte
e il mare propizio
aspetta il pescatore
che tende le reti.
Bambini gioiosi sulla
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65 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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