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Duilio Martino
Le 578 poesie di Duilio Martino
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| Presto, portami via da qui ti prego!
Il punto è questo:
sotto il peso di tanta notte io potrei
non sopravvivere.
Non c’é una vita
non c’é una via d’uscita
ho sulle spalle montagne di tenebre
e un secolo di sonno.
Io non vedo una luce!
Non vedo
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| Conosco un luogo
uno splendido posto dove il palpito
s’avverte, dove
la calma impera e un’armonia
così profonda
da far sembrare il tempo fermo.
E’ un posto sacro
un tempio... un posto pieno
di arcobaleni e profondi orizzonti
di cieli limpidi
e
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Quando ti interroghi
quando cominci a chiederti se sei felice
nonostante abbia tutto
io dico che felice non lo sei.
Per esserlo
è necessario trovare la pace
e immergersi...
chiudere gli occhi
e sentire sul labbro il miele del silenzio
la
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Non sono tutti pronti a dare amore
e neppure a riceverlo
e comunque non sono tutti pronti
a corrispondere e con lo stesso entusiasmo.
Lascia pure che vadano pertanto
lascia che si allontanino
come tutti coloro
che disagio procurano e altra
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La strada è ripida...
e sembrano esaurite le mie forze
in tasca non rimangono
che i fragori dei mari attraversati
dei fiocchi gli echi
ed una sera che bussa alla porta.
Conosco bene il giorno
come i respiri di luce che mancano
le morie di
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| Qualcuno verrà fuori - e presto mi auguro -
che vada in Africa
ad impegnarsi con Masai e Mursi...
uno che vada lì per aiutarli
(a vaccinarli e non a derubarli)
un tizio refrattario
che sopporti i non pochi sputi e insulti.
Se dovesse morirci
poi
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Sembrava nato dal silenzio il giorno
dinanzi all’astro... prima
del bronzeo suono e del canto del gallo
e un po’ prima che pioppi e platani
come soldati
dai fossati spuntassero;
sembrava nato da finestre accese
da faville di forge
da forni e
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| Siamo forse storditi e sanguinanti
ma non ancora morti:
sentiamo
e ci stupiamo...
della pietà la fiamma è vivida
e ben curiamo gli orti.
Non siamo morti
se capaci di amare ancora qualche cosa
se cerchiamo spiragli...
se proviamo paura pensando
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| (E’ rara l’onestà,
quasi tutti si riempiono la bocca
lodandola ma muore poi di freddo).
Ed appare lampante
che l’uomo onesto non è troppo amato
che è tenuto a una debita distanza
e a volte anche scacciato
come un insetto che ti ronza
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| Se fossi un Dio, soltanto il vostro Dio
vi servirei una vita meno ruvida
se invece fossi Re
il mio giardino e ogni angolo del regno.
Però non è così:
un Dio non sono e manco sono re
neppure sono un mago
o l’uomo atteso della provvidenza.
Perciò vi
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| Non date retta agli snob che vi ignorano
e neppure se sparlano:
lasciate che si nutrano dei trilli loro
e che senza pudore se la suonino
e se la cantino
mortificando gli altri;
pazientate e ammiccate e con finezza
accennate un sorriso
come farebbe
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Più
che mille
feudi penso sia
la libertà una
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| Tanto malvagio non è il grande viaggio
nonostante le nubi
o i neri rulli - per fortuna rari -
dei tamburi di guerra.
E’ come il mare...
mare saltuariamente amaro e minaccioso
spesso increspato
ma quieto abitualmente e dolce.
- credo accertato che
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Come
gazania mi
schiudo alla vita
che divoro
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| Non preparate le valigie ai figli
come fecero i padri e ancora prima i nonni.
Se partono
difficilmente potranno tornare:
è poco il tempo
e le voglie scarseggiano...
negli agi poi
si scordano il sentiero del ritorno.
Se ritornassero
troverebbero
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Lo divoriamo il giorno
e poi dentro la fredda morsa della sera
a consumarci c’è la quiete
c’è l’ansia...
come l’astro consuma
il ghiaccio che alla gronda è appeso.
Siamo memorie
con le certezze di foglie avvizzite
ma non ce ne faremo una
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Indirizzo personale di Duilio Martino: duiliomartino.scrivere.info
| Buia è la strada e dura!
Piangerci addosso però non ci serve:
la fame c’è
e non mancano i fiori.
E se non siamo ancora morti
con più fiducia si guardi al
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In acque quiete
e scarrocciando verso i neri scogli
il guizzo:
dalla lingua di luce
su un’altra barca il balzo cieco
e dritto in tolda.
In un oceano inesplorato
- i fari gli astri -
con fresco slancio ed a vele spiegate
riprendo il
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Amate! Amate spudoratamente
l’odio vi infetta
o riacutizza malattie latenti
che pian piano potrebbero distruggervi.
E’ una cura l’amore...
fugate dubbi
e adoperatevi per farne un credo
l’unico culto.
Seppellite la lama del livore
in un prato
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| Non è facile vivere trascurando chi siamo
e il perché stiamo in certi luoghi;
e non scoprirlo
rende la vita davvero difficile...
spesso impossibile.
Per sopravvivere, talvolta
ci immaginiamo mandorli maestosi
aggrappati alla terra.
Vivere il
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Con lo sguardo all’ignoto
dopo aver navigato gli oceani selvaggi
attracco in porto:
c’e una luce diversa in ogni venatura
e in ogni vaso...
gerbere e fresie colorano l’orto.
Forse è difficile
spingere gli occhi sotto il proprio naso...
ma
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Del mio paese
non molto c’è rimasto oltre ai cimeli...
frammenti di memorie
poco di più che una tiepida polvere:
le carezze dell’alba
e i brandelli del cielo e delle stelle
e l’eco d’una rondine.
Nemmeno l’ombra
o un segno
dei tanti affetti qui
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| La pur feroce critica
quando proviene dai consumatori
è stimolante,
irritante è se invece arriva da censori
e non puri di cuore;
è certamente
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C’é gran voglia di inedito
ma al mercato scarseggia la creatività...
la visione é una merce rara
e manca il lampo che inneschi le fiamme.
Non è vicina la realtà
al naso e agli occhi dei poteri forti
Non è vicina la realtà
al lazzaretto degli editti
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Solitamente non sappiamo amare
o lo facciamo male
e convinti di farlo in modo inappuntabile:
in realtà, quasi sempre, amiamo immagini plasmate
suggestivi
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Dicono che il dolore si addomestica:
non ne sarei così sicuro
penso, invece, sia un tozzo di pane duro
di cui ci cadono le briciole
dei
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Siamo
pozze profonde
insaziabili abissi,
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Sono un lampo nel buio
un effimero fiato
come in autunno la tremula foglia
o una viola sul prato.
Sono soltanto un fremito
e non desidero
sprecare tempo respirando polveri;
gli occhi li cedo alle cose più semplici:
ai "gra, gra" delle rane
nego
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Non scoraggiamoci
i lunghi inverni non rubano tutto:
la neve non permane
e non é il ghiaccio ad occultare stelle.
Celebriamo
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578 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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