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angelo cora
Le 328 poesie di angelo cora
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*
e poi
non bastavano
avanzi sgusciati di baci
sul rosso di labbra carnose scordati
leggiadrie consumate su panchine già usate
*
ne di audaci carezze, quel tocco felino che piace
o ancor il dire degl’ occhi, in quegl’ istanti felici
che
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è con
mano diversa
che la natura dipinge
sempre con tanto timore
usando pregiati e densi colori
*
come un quadro d’ autore
della femminea bellezza, d’ autenticato
sapore, dei delicati ambiti contorni
il migliore
*
lasciando allo
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solo
una gonna
di lino trasparente, leggera
orlata di scuro, bordi da dita rialzati
casualmente lasciata a inarcata postura
*
mostrava all’ occhio incantato
tra lievi lacci setosi, raso da scura peluria, quel roseo fiore dischiuso
infuocando
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l’ aurora
che doveva
illuminare il sentiero
dei miei lunghi distanti pensieri
quel dì non s’ accese
*
la memoria che doveva
ricordarmi il tuo viso
tra le nebbie del gioviale mattino
s’ era confusa
*
la voce del cuore che da sempre
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ombre nella notte
avvolte dal vento che passa
sussurri d’ amanti nel buio dispersi
retti, alla stazione, celati sotto lampioni
*
contro anneriti portoni, lungo mura graffiate
già troppe volte sostegno, di caldi corpi avvitati
un movimento
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non c’ è nulla
che possa inventare
nulla all’ immaginare
niente lasciato all’ infinito inseguire
*
nulla nascosto dal cuore, che possa
poi suggerire, o un mancato sorriso
capace di cavare rispetto, a quel immenso diletto
*
per quanto la
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cerco
in sorrisi di sogni
quelli che paion più belli
dove comincia il bagliore
di sola luce chiarore, vera sorgente di stelle
*
scorgo in terreni del cuore, ove semi gettare
dove la pioggia più dolce, pure se il sole l’ osserva
ama
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sei passata
in un soffio del tempo
così come solo fa il vento
*
lasciando parole al silenzio
di quattro righe soltanto
sul riverso di carta d’ argento
*
istanti di folle sgomento
*
frase rimasta tra dita tremanti
mani dai tocchi
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di quei
sorrisi lasciati
a visi e volti assetati
lungo sentieri di vita, ad occhi
mai conosciuti, solo per caso incontrati
lungo viali assolati, o da tempeste imbronciati
*
mai proverò pentimento, saranno donati sapori
per chi ne ha colto
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sull’ ali
di notte fuggita
si perse al mattino l’ aurora
scemando tra oscuri colori
al nascer d’ un nuovo sorriso, da ombre confuse
inseguito
*
lasciando a tratti un cielo, avvolto da nembi incolore
soffiato da venti insapore, dipinto di strane
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se
hai saputo imparare
la vita dal soffiare del vento
sapendo ascoltare senza parola sortire
respirando nel tempo il forte dir del silenzio
che t’ avvolgeva deciso, fino a farti morire
*
sei capace a sognare, tra tanti che non lo san fare
ovunque
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non è solo
il passato con quella gioventù
con tutti i suoi sogni, smarriti in ogni dove
con tutti i suoi colori, con tutto il suo bagliore
e qualche perso amore
*
di speranze pieno perse per la strada, timide illusioni
nascoste nelle
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nel passare dell’ ore
il cielo si fece più chiaro
da quello lasciato al mattino
goffi silenzi di passi, nel solitario cammino
*
strada tra erba tracciata, basi d'orme passate
squarci di cime azzurrate, rovi a file di spine
da nembi vaganti
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lungo
i sentieri del cuore
ove passeggia l’ amore
*
ore restammo abbracciati
denso il sussurro del cuore
lievi carezze del vento
forte il rumore del mare
infrangere schiumeggiante lo scoglio
arso dal sole, accaldato d’ attesa
*
sguardi e
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all’ alba
un più oscurato giorno
da scostumati nembi
ch’ avvolgono il mio cielo
*
d’ impreparato volto mi coglie questo
tempo, a frequentare strade che viaggiano
la vita dal sole ripudiata, nelle folli discese,
nelle salite ardite, ove si
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curiose mani
brancicano il buio
appresso ad un calore conosciuto
*
mute parole sfociano deformati nomi
l’ incoerenza a briglia sciolta tra dita galoppa
folli singhiozzi s’ aggirano a rincorrer profumi
*
si fermano in posseduti
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Invia un messaggio privato a angelo cora.
non ha
un nome soltanto, l’ amore
diverso lo chiamano altrove
*
indicando lo stesso bagliore, ch’ acceca
degl’ occhi il vedere
lo stesso uguale spessore, di rosso lo stesso
colore
*
ha grande infinita memoria pur se sbadato
è il suo
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pure
il soffiare del vento
a fronde confuse, può recare dolore
nell’ appassire dei fiori
*
anche se pioggia col sole, si ferma negl’ occhi
socchiusi, d’ arcobaleni mostrare colori
pure se il sole si scorda, d' illuminare
il pensiero
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silenzi
nel cuore presenti
paiono tratti di nembi
dal cielo dal mare distanti
spersi nei soffi dei venti
*
occhi avvolti dal niente, carezze su volti lasciate
sguardi nel vuoto sostati, rimasugli di profili abbracciati
rughe da mani amiche
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ferma
nel tuo sguardo
questi istanti di ore
cogli di sguardi il sapore
che sanno d’ incenso e di miele
*
conserva negl’ occhi sto sole, accendi di stelle il cielo
di luna il pallore migliore, dal vento respira colori
quelli d’ azzurro e di
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un raggio
dal cielo fuggito
disegna d’ azzurro i tuoi occhi
lieve, le sfumature del viso
nel vento che fresco t’ avvolge
alzando a lato il vestito
*
fronde di vecchi castani, di bianco ciliegi vestiti
cime argentate di pini
vento a ricorrer se
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che tu fossi
persona speciale
l’ avevo capito quel giorno
nell’ osservare il normale
*
che tanto piacessi ai miei occhi
l’ aveva il mio sguardo compreso
dal bianco sorriso carpito, quando nel tale s’ è arreso
da tanta avvenenza
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a questo
cielo scuro
al solito pensare
a quel perduto mare
a questo ancor sognare
*
a questo mio cercare
briciole d' azzurro, ove ancor volare
fra sorrisi lasciati all'amore
nel cielo dei tuoi occhi, sull’ onde del tuo mare
*
tra spazi di
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lasciamo
al mondo i commenti
d’ inutili oscure parole
disperse in arsi terreni che più non sbocciano fiori
*
permano cerchiamo sentieri, più brevi da camminare
accanto alle rive del fiume o quelle che sfiorano il mare
avvolti nei
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un vespro
disegna la mente
echeggiano lievi sospiri
forse nei soffi del vento di fretta
forse d’ amori passati
qualche scordata carezza
*
barlumi a ricorrer se stessi
nel lento buio che avanza, tra il lesto fuggir di bagliori
è un’ altra
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chiaro
si fece il mio sguardo
nel camminar del sentiero i colori
nel lento, infuocato calare del sole
*
tu arrivata
d’ un tratto a sorpresa
ovunque sapore lasciavi, in quel ritorno di sera
tra foglie scure attendevi, rumoroso arrivare il
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ci lasciamo
per tempo impreciso
tra baci e parole gentili
batter stravolto del cuore
persi d’ abbraccio a mai fine
*
nessuna musica dolce all’ udire
ne suono di mesta campana a ferire
solo tra dita carezze, a rammentare incertezze
*
nel cuore
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Che fu
di quel giorno l’ aurora
che veloce fuggì dai tuoi occhi
senza lasciare bagliori, senza menzion di colori
senza di venti sapori, che ti saziavano il cuore
quando le notti nel solo, mani cercavo fiori, la dove
dove fiore mancava, la
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scorre
nel tempo la vita
lasciando tra ciglia chiarori
come raggio di sole fuggito
come sabbia che cola tra dita
*
in essa, la strada sincera perdiamo
come bianco gabbiano dal cielo rapito
tra diversi bagliori dell’ alba, tradito
*
muore un
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chiedo
al cielo soltanto
per te per me per noi
per quel lontano nel tempo
insieme, creato cercato inventato amato
dal cuore soltato sfiorato
*
a quelle ali leggere, strette da giovani mani
usate quei giorni dai sogni, poi nel distante
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328 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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