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Laura Di Vincenzo
Le 156 poesie di Laura Di Vincenzo
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Alle prime luci dell'alba
il mondo si sveglia
lento il suo passo
ancora assonnato
si muove nel giorno che affiora pian, piano.
Un sole abbagliante
cancella la notte appena passata.
Riscalda il tuo cuore,
cristalli di luce
su ombre sopite.
La
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"Malinconia"
come una nube
imprigioni l'anima
la catturi,
dolente,
l'avvolgi con dolcezza.
Ombre che appaiono e svaniscono
brillano di luce viva e tremula
voci assenti diffondono il loro eco;
s'ode il suono di passi solitari,
al
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Perso in un etereo sguardo
impenetrabile, annebbiato
occhi velati da lacrime represse
da un innato pudore.
Le lacrime non hanno colore, non hanno sesso
sono gocce di rugiada che bagnano il tuo viso
polvere di stelle che fan brillare gli
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"Donna" raggio di luce
dopo la tempesta
vaghi nel mare dell'indifferenza
inconsapevole del vuoto,
del buio che ti assale
che tesse la tela
dell'essere esanime
delusa e ferita
ingabbiata dalla stessa esistenza.
Creata per donare la
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Arde la fiamma
libidine smodata.
Brace rovente
dentro un fuoco
ceppi sempre accesi
ad aumentar l'ardore
brividi percorrono
le carni unite di passione.
Scintille che lasciano la scia.
Un'onda d'urto ti cattura,
un unico corpo,
un'esplosione
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La luce di quel volto.
che era già divina
ha illuminato i volti
di uomini e bambini.
Portando gioia e amore
durante il suo cammino
ci ha regalato esempi
del senso della vita.
Tra i giovani il più amato
tanto ci ha donato,
visitando
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Tu, amica coraggiosa
di mille notti insonni.
Compagna di vita
scruti l'essenziale
dai voce al mio silenzio
porgendomi la mano.
avvolgi, di seta, la mia anima
che, inquieta, in te
ritrova
la forza e il desiderio di volare.
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Dall'alto della torre,
la bella pricipessa
con le lunghe trecce nere
ed un fiore tra i capelli,
restava ad ascoltare
i suoni da lontano.
Da sola, senza amore,
rinchiusa in quelle stanze
udiva i battiti del cuore
di chi non la poteva
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Da piccola pensavi
che il mondo era fatato,
ed era circondato da fate e da folletti.
Tutto l'universo,
cullato dalle stelle,
brillava nella notte
ed illuminava i sogni
di grandi e di piccini.
Presto ti sei accorta
che non c'era solo il sole
a
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Inciampi, cadi e ti rialzi
incontri il buio e poi la luce.
Sottovoce, non una parola.
Ridi, piangi e ti commuovi
e la vita va in frantumi.
Sottovoce, non una parola.
Urli, imprechi e ti disperi
e non trovi una ragione.
Sottovoce, non una
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Thej misi na vesta nova
tutta linda e pinta
thej vost fà
picché nu ziti ti voi truvà.
Rù Purgatorio allu Cummenti
tej misi a girà
primi ò poi aja truvà.
Non tin importiri ri chi
ti riciri a
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Amore...
è
una parola sola
che fa palpitare il cuore,
pervade i sensi e l'anima
è
brezza tra i capelli.
Una musica soave,
un'onda in mezzo al mare.
Un fiore appena colto,
un brivido divino.
Una tela di
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Un quadro d'autore
mi appare
l'orizzonte
nel punto in cui
il cielo tocca il mare.
Non vedo confini
nessun tratto di contorno
un'unica linea, vede l'occhio.
L'aria e l'acqua
si mischiano tra loro
in un sublime oblio.
Al di là del
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Silenzio, in quella stanza vuota
non s'odono più suoni
non ci sono più colori.
Oggetti immobili e posti
senza un ordine preciso
ad incorniciarne il volto.
Ancora il tuo profumo sul cuscino
un libro aperto sul tuo comodino.
Prendo
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Scusami, amore,
se non so perdonare
troppo è il dolore
in fondo al mio cuore.
Non volevo regali
ma, solo gesti d'amore.
Una carezza per sentirmi importante
un letto di fiori su cui riposare
un'isola piccola
in mezzo al mare
dove poterci
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Ai margini delle strade
come se non fossero mai nati.
Ignari nel loro delirio
alienati nel loro destino.
Si muovono piano
con passo greve
come coperta solo il cielo.
Si sentono inutili
privati di tutto
si spengono soli
senza rumore
avvolti di
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Laura Di Vincenzo.
In una notte di mezza estate
nelle acque assopite
si è specchiata.
Volando sulle ali del vento
perdendosi in un cielo stellato.
Vagabondo
nelle strade del mondo
lo ha gridato, imprecato e sussurrato
nessuno lo ha ascoltato.
Il
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Silenzio
inizia la marcia,
non è una danza,
ma un mesto corteo
si muove pian, piano
tutto composto.
Garofani bianchi
lungo la strada
visi sconvolti
animi scossi
l'ennesima morte
senza risposta.
Troppe persone
hanno dovuto
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Tu sai dare pace
alla mia anima
tu sai dar voce
ai miei pensieri
tu dai senso
alle parole
tu dai calore
all'emozione.
Solo tu puoi ingabbiare
quel che il cuore
vuole urlare.
Voli leggera
in luoghi lontani
incontri il vento
e
gli sussurri
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Intorno a te
il silenzio
uno stato di fatto che permane
un vuoto senza eguali.
La musica ha smesso di suonare
la corda ha smesso di vibrare
ed anche
la mente ha smesso di sognare
"ed ancora tutto tace"
non s'odono suonare le
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Ora
voglio un paio d'ali
è
arrivato per me
il momento di volare.
Dall'alto di quel colle
-con un palloncino tra le mani-
seduto
resterò a guardare
quel vecchio mulino da lontano.
Quando
ci sarà il sole su quel campo di
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Attore sei pronto
s'alza il sipario
è pronta la parte da recitare.
Sempre la stessa
si ripete da anni.
Indossi la maschera
non puoi cambiarla
ti è stata cucita
nel corso degli anni.
Ti guardi allo specchio
quello che vedi
non ti
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Prendimi per mano
portami lontano,
oltre la barriera del tempo,
fammi sognare.
Gocce di rugiada su di noi
ad innaffiare il nostro amore.
Spiriti ribelli
nella notte
illuminata da stelle.
Vagabondi
nelle strade del mondo,
aquiloni
sospinti dal
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Odo da lontano
l'echeggiar del mare
come se volesse
sussurralo al vento.
S'alza maestoso
il dolce suono
in un vorticoso girotondo.
Passa da fiore in fiore
catturandone l'essenza
sino ad arrivare
alle maestose cime.
Un'anima
lo afferra tra
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Avrei voluto
modellarla con le mie stesse mani
"un'anima di creta"
per poi poterla amare.
Avrei voluto
esporla in una teca
per poi poterla venerare.
Avrei voluto
con lei danzar
al suono di una divina cetra.
Avrei voluto
dissolverla
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Castelli di sabbia
nel deserto
sgretolati da soffi
di vento.
L'immagine
riflessa nello specchio,
immobile,
preserva se stessa.
Follie che travolgono la mente,
tormenti
intrappolati nel tempo.
Voragine nei tuoi pensieri
un baratro senza
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Volti scarniti dal tempo,
giacigli dai tratti sbiaditi.
Seduti su panchine assolate
persi nei ricordi passati.
Ricurvi dal peso degli anni,
segnati da fatiche ed affanni.
Imprigionati nei loro racconti
memorie di tempi lontani.
Coscienti del loro
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Inesorabile il tempo
sbiadisce il tuo ricordo.
Un vecchia foto ingiallita
riaffiora da un album
riposto in un cassetto vuoto.
Ritorna alla mente
quel vecchio ritornello:
io, per te, non sono niente.
Non si senton rintocchi
da quell'orologio
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Tra il sacro e il profano
ecco è arrivato un altro Natale.
Impavido senso
di un consumismo sfrenato.
Il sacro festeggia
tu che sei nato,
tra freddo e gelo
ti sei affacciato
in questo mondo
apparentemente dorato.
Sin dall'inizio
hai
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Dona amore
senza pensare,
porta la luce
negli antri più bui,
di cuori aridi e duri.
Illumina gli occhi
di chi ti è vicino,
aiuta chi soffre
non chiedere nulla.
Dona te stesso
porgi la mano,
senza esitare
non barcollare.
Guarda
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156 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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