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Elena Poldan
Le 545 poesie di Elena Poldan
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C'è qualcosa che mi manca
ed è un cercar Silenzio
nell'affastellarsi ininterrotto
di rumori e colori
tra
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Ho camminato su tizzoni ardenti
e sostato tra interminabili tormente
ho visto i miei amici incamminarsi lontano
e sparire
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E finalmente giunge la notte
a cingerti con le sue ali argentate
ti protegge dagli occhi curiosi del mondo
ti mostra i
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Sei di seta
sei di pioggia,
una
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Sorreggo i miei pensieri
in un precipitare lento
fra abissi di dispersione.
Ma questa volta non chiamo soccorso
e
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Ho attraversato foreste di dolore
ai margini di giorni negati.
Serpi insidiose attanagliavano
il corpo mio inerme
mentre
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Le carezzo il capino biondo,
la rassereno additandole il mondo variopinto e ingarbugliato.
Le mie braccia divengono per
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E’ in timidi fili d’erba
che affondo passi stanchi
e ho smesso di comporre ghirlande
con le tinte degli arcobaleni.
Il
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Tienimi per mano,
non lasciarmi o cadrò
e tu lo sai ed io lo temo.
La mia anima vibra incessante,
è il richiamo
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E' un battito d'ali,
alba tersa
d'un prezioso mattino.
Purezza germoglia
nel timido schiudersi
d'un niveo
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Petali viola
volteggiano nel vortice autunnale.
Lacrime di luna
sulla mia pelle
hanno scavato
gallerie di dolore
e in
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La mia anima è un velo leggero
agitato da un vento
che soffia costante,
ogni giorno squarciato
da sottili lame
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Vola lieve e impalpabile
la mia tenue, inafferrabile speranza.
E’ un soffio disperso nel vento,
un alito di luce
che
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Come angelo guerriero
planando sui miei giardini ovattati,
con le tue ali possenti
hai ghermito i miei fragili polsi
e
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Andandotene tanto lontano
E non ti sei neanche girato
Sul mio cuore hai lasciato
Orme giganti
Dove implacabile soffia
Un
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Nella notte
un urlo si è levato,
un orribile boato.
Te ne sei andato,
vana ricerca
fra tenebre ostili.
Attesa
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Indirizzo personale di Elena Poldan: elenapoldan.scrivere.info
La tua mano è gelata
il tuo corpo di pietra
le palpebre calate
su uno sguardo svanito
Ti guardo disperata
Incredula
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Sferzata da un vento gelido
fino alle corde più sorde
Deserto di neve
bianco abbagliante
vacuo infinito
Fuggendo
mi
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Lunga nottata
ore dilatate
lettura disturbata
La mia mente:
nugolo imbestialito
di zanzare impazzite
Mi alzo
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Il mio specchio riflette
luce abbagliante
nella notte infinita
brivido fugace
ritorno bambina
per poco per niente
per
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Forse un giorno tornerò
per dirti che gusto aveva la marmellata
consumata con foga
tra due frecce ravvicinate
ma adesso
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Spesso mi fermo
a scrutare il mare
e m’abbandono
al suo incessante
fluttuare.
Poi ascolto e,
richiamata la mia
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Solitaria
ho ricercato la quiete,
rapita
ho scrutato il firmamento,
ho fissato una stella,
ho demolito barriere di
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A volte le parole
non sanno dove andare
e diritte a un bersaglio
troppo semplice da centrare
dilaniano arterie
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Ricordi
quando annaffiate
da un’ingenua pioggia primaverile
correvamo felici
sui binari dorati
di una vita
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Certi giorni
non scorrono i pensieri
fluidi, lisci
come vorrei
s’inceppano nella corsa
s’annodano fra
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| Mi ritrovo
sommersa dai ricordi
- rovi pungenti-
un vuoto smisurato
le mani gelate
si portano
a quei lidi lambiti
da
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| A volte basta fermare il tempo
in una sequenza indorata,
carpire dall’attimo tutto il nettare,
frantumare i secondi
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| Sabbia fra le dita
la malinconia del giorno sul finire
toglie il fiato.
Amici spariti nei percorsi bui dell'esistenza
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| Giungo a te
mare immenso,
avvolgi, divina notte,
le mie membra,
annulla il mio pudore,
voglio denudare
il mio animo
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545 poesie trovate. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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