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Andrea Russo
Le 61 poesie di Andrea Russo
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L'amore è diverso
nei ricordi prepotenti
che s'impossessano di te
e il sorriso che esprimevi da bambino
s'infrange contro finestre fatte di anni...
Ma le carezze di un padre
che ha vissuto attimi
in ore perse senza te
sostengono tutte le
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Guardo bene tra occhi rivolti,
che mi abbassano a terra
mi sento quasi un poveretto
mentre leggi i miei difetti
e scrivi ciò che ti piace.
Non saranno mica le urla di ferro
in quel sogno lontano
a farti tremare la mano
ormai rapita
in quei
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Un cuore con le ali
lo abbiamo avuto tutti,
ma ora, magari,
lo stai solo a guardare
se ti viene a chiamare
e non hai più bisogno di sbraitare
nel dirgli che non hai più voglia d'emigrare,
ormai ha le piume stanche
perché non
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I ricordi ripetono il mare,
corrono tra il vento come un aquilone
fuggito dalle mani di un bambino
nelle nuvole che non smettono di meditare
a quanto è dolce l’amore vero,
è anima, è arcobaleno in questo litorale nero,
che si è fermato nel
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Saper dire basta
a questo senso sciocco
di voler vivere disinvolto,
tra tutte le parole
in questo tumulo di pensieri
ammuffiti dal lievito,
che non fa ne vino e ne vento.
E saper dire...
Ciao amore ho sbagliato di nuovo sta sera,
il dolore
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Follia che voli via...
Ignori a priori i lamenti dell'aria,
mentre mi guardo attonito e smarrito
sul solito cuscino di pensieri...
E chiedere di più a se stessi
attraverso le vie d'uscita d'altri
dandosi dei limiti tra le spine,
che
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Piangi
signore di un mondo falso
con la tua ventiquattrore di marmo
piena di illecite vergogne
da tenere nascoste,
purché non sia sensibilità
tra occhi amari di verità,
Lacrimi
come fiore maledetto
con i tuoi petali di filo
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Oh divina
ombra di coraggio,
hai curato l'amore,
tra lacrime, pietà e foraggio,
sei misera nell'inganno,
di catene, indifferenza e oltraggio.
Eppure tu...
sei musica, vento,
alba e tormento,
delizia, madre e incanto,
il tuo frutto
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Sei ombre che mi spiano
con occhi luttuosi
colmi di una magia fatale,
che fa' gridare la mia anima di desiderio
in questa cosa di ombre dure.
Ombre che mi rapiscono
in un'onda di vertigine,
che incendia la carne
di vampate tremule
nelle
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Mi son celato nel silenzio
solo per suonare con il cuore
assieme alle onde del mare,
mentre si mischiava nelle lacrime
che abbandonavo sul viso
scottato dal sale
in un sole freddo tra il maestrale,
dove mi son lasciato rapire
in giorni sempre
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Uomini
deboli come un fuoco
baciato dalla brina,
che li arrocca tra i castelli
come cavalieri
con le piume sugl'elmi,
abbaglianti come trofei
da sfoggiare al mondo,
orgogliosi e impavidi
nell'aver vinto un'altra giostra.
Sarò io o
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Andrea Russo.
Svegliati poeta,
i custodi del tuo bene
non ti hanno mai lasciato
e Dio qualche angelo
te lo ha inviato,
il resto sono sussurri
scritti tra pilastri,
così alti
nei segreti del silenzio
di un'indifferenza che morde l'anima
e piaga le
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Come spiegare
la luce che acceca le mie notti
nelle tue labbra rosse,
se mi hanno bruciato il cuore,
tra le foglie dei tuoi alberi stretti.
E dirti solite parole
o ricordati il mare?
Quando ci narrava soffici
e intrecciati tra le perle,
in quei
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Non c'è nulla di intimo
in occhi stanchi,
tranne qualche
inconfessata sofferenza
a cui dare un sorriso,
strappato al sole,
mentre fa capolino...
non sarai,
la mia scatola
di falsità e menzogna,
tra gocce di pioggia,
che lego
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Acqua che scende
e su nei monti non sale,
splendi nel mare,
dove la sete
non puoi curare.
Nel bisogno sospiro,
perché d'acqua sono vivo,
ma son lacrime e fiumi
le tue gocce imbrogliate,
da egoismo che assale,
di una intelligenza,
che
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E' in cielo,
che ti ho vista...
nel mare ti ho toccata
e nei prati ci siamo stretti...
su nei monti siamo caduti
nel silenzio di carezze...
nella notte, poi, mi hai rapito
e tra le stelle ti ho nascosta...
dietro il sole che nasceva
ti ho
leggi
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Gli angeli vengono spesso
a bussare alla finestra,
mi portano le carezze,
che non so
stringere tra le mani...
mi portano i sorrisi
ma non alleviano le lacrime,
che si nutron del mio coraggio,
cantano tra gli alberi e con la bruma,
ma non
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Suonavi il piano all'ora!...
la tua voce riempiva rami spogli
tra le mie palpebre vuote...
i miei occhi... fissi
cancellavano il rumore,
che ti circondava stretta
e muoveva i tuoi capelli
come foglie cadenti...
Il cuore impazzito
in un battito
leggi
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Lontano ti aspetto
con un fiore di carta...
in mano l'ho stretto
e l'ho bruciato sul petto,
tra giorni di pioggia
e tinte di rosso,
che son labbra
e che tingono,
con lacrime di Maria...
son senza risveglio
nel tempo del vento,
che
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Mi chiedo il perché...
di quella solitudine cupa,
di quel silenzio
che sa di chiesa vuota,
in quel freddo inverno
che hai sul viso...
Dove hai nascosto la musica?
hai foderato col pianto
i violini che amavi tanto?
ancora fingi in quel
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61 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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