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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Le 73320 poesie pubblicate dagli autori del Club Scrivere
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Non sono gli anni e non son le tue rughe
che il tempo morde e sul volto scolpisce,
a nasconder dei tuoi occhi il sorriso
o le lacrime che han voglia di pianto.
Gli anni e le rughe son solo accidenti
che non deturpano la tua bellezza,
sono i tuoi
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No,
non sono andato
ti aspetto qui
tra le ombre vive
del mio cuore stanco.
No,
non sono malato
ho sempre un dolore
che muove nel petto
e mi scava dentro.
Tutte le cose
che ho amato
sono morte di nostalgia
tutti i respiri
si sono
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Era l’ora del vespro
finiti i canti, che
salivano al cielo,
sulla piazza
si battevano le mani
per due sposi novelli,
che tutti salutavano,
io bimbetto che ero
fui abbracciato
dalla bellissima sposa
mentre tutti gli dicevano:
"Auguri e figli
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 | Un amore a metà, vissuto in fretta,
ricordi dentro quella cinquecento?
Con le labbra tremanti lo spavento
ci vinceva, inclemente. Che disdetta!
L’imbarazzo innocente e l’ardore
al quale cedevamo, con gli occhi aperti,
a volte goffi, timidi ed
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Sei rugiada fresca e silenziosa
Che scende la notte.
Sei un aquilone che sale nel ciel
lasciandosi cullar, raggiungerlo è impossibile.
Sei la pioggia che impetuosa e leggera
bagna la città.
Sei un sogno portato dal vento
Nella mia
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Oggi diverso dal solito
camminare passo di foglie
anche via silenzio raccoglie
l’autunno ormai ingiallito
e qualcosa dentro si muove
lo spazio pieno di azioni
che non puoi seguirle altrove
quel tempo liete emozioni
vola via nel buio
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 | Sono tanti sì
non bastano le dieci dita per contarli uno ad uno
sono laggiù lasciati alle intemperie
non un fiore
neppure al riparo di un tetto
abbandonati a sé stessi
nemmeno una preghiera per ricordarli
scritta o recitata non fa
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Nella mia vita ti ho raccontato di tanti viaggi
girato luoghi e città alla luce di un tramonto
visto molti visi che nascondevano miraggi
tutti con in mano un biglietto senza sconto
In attesa di una corriera che passava di là
ero anch’io in fila
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S’alzava ogni mattina incontro al sole
nel cielo immenso traboccante vita
con le sue ali... bianche capriole
giocando contro il tempo ogni partita.
Sapeva esattamente di volere
nell’inseguire in terra il dolce niente
toccare lassù in alto quel
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Il mio grazie è un rivolo di gioia palpitante
che sbanca
l’abbraccio
e i sedimenti a valle.
Non ho precipizi da portare in dono
non ho vertigini, ma sono
otre che muove
dove non un soffio di vento dell’ intemperanza
mia schiavitù d’amore
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Vuole che il mio cielo
sia solo suo
e non offre spazi
per danzare una carezza
o per mietere i confini
di qualche notte
diversa dalle nostre
profonde come il buio.
Vuole che il respiro
sia solo uno
e non c’è speranza
per la mia pelle
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Fa rumor il ti amo innanzi
alle mischiate parole di fiori e strali
che di baciato sangue puro
ornano il mio rubro cuor in piena tempesta.
Come dimenticar anco innanzi
il cervello "no sense" e gli occhi suoi, di procacia manifesta,
che or proteggono
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 | Dal mare uno sbiadito sole s’alza
illumina rinsecchite spoglie
la violenza del maestrale sferza
rami d’alberi, fantasmi senza foglie.
La neve ha sbiancato la montagna
calano a valle gli ultimi pastori
abbandonata pare la campagna
grigiore,
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| Il buio era nero
duro come pietra,
la nebbia ti entrava
nel cuore e lì si fondeva
in lagrime,
che non uscivano,
era morta la mamma
nessuno di noi suoi
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| Non avere fretta
tre parole che dovrebbero essere inculcate bene
sino dai primi anni di vita
la pazienza verrà sempre ripagata
perché perdere tempo ritornando sui nostri passi
fare le cose con la dovuta calma non è ripagabile
anche se dietro
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Sarai solo un’ombra
che visita il mio cielo
ed io non saprò mai
se eri nel mio sguardo
o se tu hai ingannato
l’amore che provavo
e se per te era un gioco
come la terra il sole.
Sarai solo una luce
che si accende e poi
si spegne in un
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Hai mai scoperchiato
il vaso delle falene?
Nido di luci notturne,
di bianche ali perdute,
è dove lì dormono,
è dove lì si nascondono,
privando la felicità
di un candore rubato.
Lasciano lì le loro ali
amputate...
E tu lo scoprirai...
Alzerai
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Un calcolato appropriarsi
di dissonante verbo
genera obbrobrio...
Miserevole emulazione
sei fine a te stessa
tristezza per gli occhi
scarabocchio per l’anima.
Infinito vortice svuoti
di bellezza l’autentico
vena d’acqua torbida
non disseti
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Geme un bambino a Gaza,
penano fame e sete e sgomento
mille bambini a Gaza.
Cade un bambino tra le pietre
di abitazioni crollate a Gaza,
mille bambini rovinano
sotto il fragore feroce dei mitra
e delle bombe a Gaza.
Mancano i soccorsi a
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Riccioli di filigrana
avvolgon le emozioni,
bagliori di nostalgia
si armonizzano con lo sfavillio
di ammalianti cromie,
volteggiano le parole
nel turbine dell’anima.
M’inebrio di poesia,
come madre premurosa
culla la mia nostalgia.
Ataviche
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A volte l’incertezza fa brutti scherzi
privando sia da una parte che dall’altra
ci vorrebbe molta più dimestichezza
onde arrivare dove desideriamo
ognuno con il suo fardello
è costretto a gestirsi come meglio può
anche se vorrebbe
poter eccellere
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E sona canta e sona a panza chiena
sta vita nova aunita ‘ncopp’a scena
cuntenta ‘e da’ sapore a sti serate
ca fanno a tiempo e a tono ‘e serenate.
E parla joca e parla cu sta terra
ca è granne comme ‘a voglia ca l’afferra
e fa vula’ sta museca
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Non ho avuto il tempo di capire cosa sia stato,
sei apparsa e subito mi hai lasciato.
Nel mio cuore è sbocciato l’amore,
ho conosciuto la gioia e il dolore.
Come una giornata di primavera
dalla mattina alla sera
mi hai donato il calore del
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soffice come neve caduta dentro al cuore
-luce di parole dismesse-
calda come un eco d’estate
-mentre ruvido si affaccia sulla porta di casa
l’inverno-
fresca come un vento che libera nel cielo i silenzi
-ieri stelle di una notte senza fine
oggi
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Quanto sarebbe bello poter guardarsi tutti in viso
senza l’idea di nascondere qualcosa
molte volte la vita fa lo sgambetto
quando la falsità viaggia in prima linea
ed il nostro unico pensiero
risalta nel voler celare verità
perenne frutto di
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Ricordati di non volere, di non appartenere,
di essere sasso, seme che buca la terra in cerca di radici.
Solo nel vento bisogna riconoscersi.
Nell’aria greve di un sogno che non ali.
Ricordati di esistere, dimenticandotene.
Non c’è ritorno.
Lieve
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La luce dell’alba
si fondeva nel sole,
mia madre
chiuse il suo messale
mi chiese -
vediamo dall’alto
la nostra città,
quando ti generavo
la bombardavano,
a fine giorno
ho una visita -
sul far della sera
venne il dottore
ma solo
per
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 | Non manca molto all’arrivo del Bambinello
non importa guardare il calendario
tutto è già in fermento
ovunque aria di festa si fa avanti
sguardi iniziano a posarsi nelle vetrine
articoli in bella mostra catturano
luccichio colori ravvivano il
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Andremo via insieme
dopo la pioggia
e attenderemo
che il vento soffi
le ultime foglie d’autunno
prima che l’inverno
sussurri il suo velo
bianco di neve.
Andremo via
mano nella mano
come due amanti
che non hanno dimenticato
i loro giorni
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basta sento troppe voci fiaccarmi la normalità con un fortissimo sconforto
non riesco a reagire eppure vorrei lottare ma la testa mi dice no stavolta no
mi dispiace se vi ho deluso ma stavolta forse mi devo ricoverare per riprendermi
non lo so ho tanta
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Normale l’anormale
non so se essendo tale
seguendo il rituale
truccato o al naturale
fra tutti quanti vale.
Lo cerco sul giornale
almeno artigianale
quello che sa di sale
nel lobo temporale
ma niente di speciale.
Lo spendo virtuale
di notte
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73320 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2401 al n° 2430.
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