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Le 72900 poesie pubblicate dagli autori del Club Scrivere
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Sarà mai possibile lavorare tranquillamente
senza che nessuno subentri per giustificare se stesso
affinché possiamo dirigersi verso quanto lui desidera
è una vera e propria forzatura da tenere lontana
per non inficiare quanto abbiamo in
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 | I versi ora vagano erranti
del loro poeta sono ormai stanchi.
Si sono accorti che il loro mèntore
della poesia ha smarrito la meta,
ha perso l’estro e la fantasia
e dal suo grembo fuggono via.
Si son messi in proprio, da soli fanno
compongono rime
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 | Ho paura del buio, forse non te l’ho detto,
paura di ciò che si nasconde nell’ombra,
la paura silenziosa di perdere il senso del giorno,
perché nei tuoi occhi vedo un velo di oscurità
e forse non te l’ho detto.
Ho paura del tempo che scorre
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Fingo allegria di risate cristalline
nel meriggio assolato
tra le braccia granelli di sabbia
in un grido di dolore
che incombe e lacera.
Sincero dolore nel rinunciare a te
anima sfuggente
di sguardi laceranti
alla mia che muta piange.
Stanca
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Immersa
nell’abisso del Creato
mi perdo
d’Immenso e di Mistero
ove l’Ascolto cammina lieve
il suo sentiero,
e invade
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Da lontano ti guardo
e mi perdo nei tuoi gesti di bimbo,
nel tuo essere genuino
e nel tuo sorriso
che scompagina ogni mia barriera
di quell’amore che ho per te,
tu che sei amore allo stato puro
mi regali speranza
per questa mia vita vissuta
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arrivarono le prime luci del mattino e gli stinsero gli occhi
cadono le lacrime degli angeli italiani per la notte fonda sulla penisola
nel silenzio del cielo Enrico Sandro Giovanni Paolo sorridono alle stelle
figli del vento che avete condito con la
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C’è un lago di pensieri
dove si specchia
l’anima
di sogni e desideri
scie di una disamina
il turbo macina l’onda
lo scafo sull’acqua
danza
potenza di una fionda
velocità che avanza
calma seduta
all’ombra
invito a riflessione
fretta i
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Caro, caldo, afoso luglio,
dal dorato tuo castello
doni a ognuno, brutto o bello,
la fragranza del tuo mar.
E, con essa, l’orizzonte
ove sorge il sol lucente,
che ogni giorno è sì cocente
ch’hai fatica a respirar.
Non risparmi lampi e
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Lo vidi un giorno, bimbo di rugiada,
con gli occhi grandi e il passo senza peso,
saltava tra le ore come un fiume
che ride al sole e non conosce il gelo.
Poi crebbe in fretta, giovane d’aprile,
coi sogni accesi e il cuore tra le stelle,
scriveva i
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Spegni la luce
voglio sentire
senza vedere
voglio toccare
senza sentire
che le gocce
cadere a terra
dove la voce
ha più vergogna.
Accendi il buio
la notte è breve
la sera impugna
il nostro livore
il cuore batte
un’altra
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Speravo una speranza che doleva
la grazia di un giardino senza fine
un pensamento di rami e spume
come sogna un ruscello a primavera
- presagio che sa di pesca e grilli -
Inascoltai il sacro canto, grave
d’altre terre divine, d’alte rive
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Lia |
10/07/2025 19:01 | 160 |
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con la tua armonica suoni i brividi del vento
solitudine di un uomo che lotta per la libertà delle storie
canti la vecchia umana promessa dell’America
quanti morti nel nuovo ordine mondiale
tu che colpisci l’anima di chi è solo e ubriaco nella
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Se si piega il ramo del destino?
Come la mano candida
di un’amante alle rive
delle promesse.
Le foglie battono silenziose
il tempo di chi sa sussurrare agli alberi,
sentire i fremiti della terra
sotto ai piedi,
come avere una pietra di
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Sotto un cielo antico, tra rovi e pensiero
cammino su un sentiero senza padrone:
tra l’amore perduto e il tempo severo
scelgo il silenzio come mia direzione.
Lasciai nella mia casa, per te una luce accesa
mentre un cane guaiva alla luna
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Nel silenzio bruciato di Gaza
non si sentono più le campane,
solo il pianto di madri spezzato
tra macerie che urlano nomi.
Un bambino stringe una bambola rotta,
ma il suo sonno non tornerà più.
Ogni giorno è un cielo di piombo,
piovono fuoco e
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Ascoltarsi
aiutandoci a prendere in considerazione
quanto sotto gli occhi appare
dovrebbe essere la prima cosa da fare
quando nell’evoluzione del giorno
tutto appare incerto nel modo di porsi
cagionando incertezza e perplessità
modo d’essere
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Se mi mostrerai
il tuo segreto nascosto
da tante ombre
portate per caso
davanti al tuo viso
io ti sarò vicino
e non dovrai temere
il mondo che trema
un’oscura stagione.
Se avrai paura
e respirerai timore
io sarò qui
ad accarezzare le
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Mattino d’estate
reso fulgido dal sole brillante,
timido batuffolo di candida nube
gaio sorride nel nitido cielo di luglio
d’aria pura allettante.
Lieti cinguettii e garriti
dilettano gli spazi d’intorno.
Ecco in volo una partenza dal
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Una processione di nuvole
invoca la clemenza del sole
le cicale non hanno parole
suonano il
“frin frin “tra le aiuole
caloroso silenzio di pietra
cerca l’ombra che ora arretra
la bassa pressione
e’ lontana
meteo non azzecca
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Sul’ ‘o tiempo te po' ‘mpara’
che differenza ce sta
tra na mano prestata
e n’anema ‘ncatenata...
Sul’ ‘a vita te po' spieca’
che l’ammore nun’è protezione
ca ‘e vase nun songo unione
’e riale nun so’ prumesse
’a cumpagnia... nun’è
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T’accarezzerò l’anima, è sarai mia...
e con la delicatezza che ne consegue
ti farò sussultare ogni volta le mie dita
si poseranno su di te
dolce essenza del cuor mio,
è lo farò ogni volta che potrò
in ogni ora del giorno
e in ogni respiro della
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Cammino con i miei amici di sempre,
i miei pensieri, la musica.
Saluto i volti amicali che incontro.
Quello che mi manca
lo vado a cercare nel mio cuore,
senz’altro lo troverò.
Altrimenti, a cosa serve la memoria
se non a questo?
E la musica non
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e vennero le prime luci del mattino ed esplose il silenzio
vola il gabbiano addormentato sulle nuvole grigie di pioggia
sento la forza dell’anima battere pura nei miei occhi
sfinge di luce che bruci l’amore in una bellissima goccia d’infinito
sfioro
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Sotto il cielo che tace e non vede,
cade il pianto di chi non ha scudo,
tra le macerie la morte procede,
e il mondo osserva, complice e muto.
Un bambino si stringe al silenzio,
tra il fumo e la polvere nera,
ha negli occhi lo stesso tormento
di
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Giugno Luglio Agosto
mesi che catturano per la loro voglia di vivere
trascinandoci senza permesso in una roulette
per la quale non possiamo fare altro che adeguare
pronti a cogliere l’occasione quando vicissitudini
accompagnano con destrezza
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Ti dovrai arrendere, tu, qui
al mio cielo sempre scuro
la nostra voce sarà un segreto
che tremerà nell’ombra
e spezzerò il tuo destino
in tanti pezzi di vergogna
e sentirai la notte crescere
come una piccola, nera stella.
Ti dovrai piegare,
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“La vita fugge e non s’arresta un’ora”,
già da bambino mi doleva
che al mattino troppo vicina era la sera.
Poi, mentre la gioventù salivo
pieno di speranze e d’illusioni col cuor giulivo
qualche volta sorridevo all’oziare dei ricchi romani
golosi,
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Falza è la riga:
scrivo la parola pace
ma c’è la guerra,
scrivo versi d’amore
mentre avanza l’odio,
stendo rime di amicizia
ma incontro l’odio,
parlo e spero con Dio
mai padroni delle armi
le usano contro i bambini,
le mie pagine bianche
sono
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figlia del vento tu che scrivi le maschere di creta
femmine che sudano la veracità di un popolo sporco di bellezza
canta la rivoluzione scalza dell’acre colore della passione
quante vite inventi del coraggio doloroso che spacca la morte
nel silenzio
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Dalla finestra a sguardo lungo
ammiro la tua chioma.
Sospir di clorofilla a spruzzar foglie,
accarezzar il cielo e purificarlo.
Sei degli occhi il bel vedere,
dalla finestra incanto e sorrido,
dacché sei albero dinamico,
ad altezza maestosa,
e
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72900 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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