Il sole
che filtra dalle persiane socchiuse,
colpisce con le sue lame d'oro
la tua immagine
impressa in una fotografia,
ed io,nella mia pacata indolenza,
ti parlo in un tu per tu
grazioso e un poco delirante,
e pare che tu
voglia rispondermi.
Ma è un dialogo
fitto e amoroso
fra me e me.
Ti guardo
e tu mi guardi
con la tua faccia incupita.
Non hai l'aria
della persona felice
e neanche della persona
capace di fare
felici gli altri.
Generoso e ironico
mi appari in tutta la tua
bellezza; sono affascinata
dai tuoi occhi,
occhi che hanno l'aria
di chi conosce
la propria bellezza
ma non la prende
troppo sul serio;
occhi curiosi
circondati da un alone
di ombre profonde,
che fanno pensare
a passioni mai dimenticate
e promesse
di tenerezze struggenti.
Chiudo gli occhi
e sento, dentro,
il fascino di una dolcezza
che sprofonda nei pozzi
dell'inquietudine.
Gli unici rumori che sento
sono il cuore
che mi salta in gola,
e il sangue
che mi pulsa nelle orecchie.
E' orribile trovarsi soli
e capire di aver
conservato la felicità
solo in una fotografia.