Che groviglio di matassa nella testa,
baraonda intricata di pensieri,
moderno paladino, lancia in resta
lotta contro i suoi mulini e i corvi neri.

Sogna un frisone al galoppo seppur monta ronzino,
di boria e spocchia gli hanno asperso il cammino,
fiero è il suo trotto ma ormai non ha scampo,
fantoccio che non spaventa in mezzo al campo.

Un forte crocidar stride tra i rami,
come artigli sopra i vetri quei richiami
penetrano nella mente come cunei e rovelli,
sguardi ardenti di iattura quegli uccelli.

Quanto è inutile mulinar controvento?
Mai arrendersi cavalier e alza il mento!
Sii sempre fiero e non palesar paura,
gagliarda scorza indossa per armatura.

Artigli e rostri migreranno dal tuo cielo
e pennellerà il turchese un ameno velo,
voli di colombe e canti d’usignolo
a enfatizzar la quiete in melodioso assolo.