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Sagomando intolleranze, sbavando oltraggi,
sbagliando, errando nel destino degli spergiuri;
ad un certo punto della mia vita (finalmente)
m'arruffai definitivamente al cospetto,
allo sbaragliamento del Dio Del Male.
Ma rientrando nel girone d'un chiarimento,
né nella carne né nel pesce,
vi narrerò nella non sintesi d'un mio non frivolo peccato.
Menzionandomi nella sintassi locale, nella locuzione del mio ego...
Ove un certificato, malefico Lucifer m'adottò da bambinetto appena,
ove un indemoniato Lucifer infierì sulla mia vita forse, un tempo
non catatonica e spergiurata.
Come in una orrida ventosa,
devastante bufera corrucciata dalle rugose
voglie della mia pericolata ingenuità.
M'insegnò ogni praticato male,
ogni non rispettabile, infingardo maleficio.
E divenni ragazzino, poi adolescente
e poi uomo dai mille volti.
Ciò nel templio a noi sottostante,
fin dalla mia prima alcova.
Ove gesta da Maledetto Genio Della Cattiveria;
egli poi mi propose d'interrare la Spada Della Collera (in un mio desio).
Per corrispondere sul (un tempo) Paradisiaco Pianeta Terra;
in amori, ardori non più fievoli ed infiammati odi,
ma su Discipline Superiormente Supreme.
Ed incontrai, m'imbattei sulla donna della mia esistenza,
quando laggiù, Agl'Inferi verginello ma focoso
negli abominevoli desii, fui ricattato, incartato di mentale molestia.
Essa selezionata da un paradosso d'ambiguità, di stranezza.
Ove Lucifer al tempo d'ogni tempo, m'incatenò a lui
e da esso divorato dalla sua gestante paura.
E così, in una gavetta d'eccezione, eccellente
e mirabolante e dai crepitii scricchiolanti
del mio fusto scheletrico e corporeo;
mi cibai d'affettuosità e di ogni sorta di benevolenza ben meritata.
E dai segnacci d'ogni contatto di miriadi di catenacce furibonde,
da frustate nauseabonde... mi fece destare.
Ed I Sobborghi Dell'Impero dell'Impalpabile Concreto, svanii.
Di conseguenza, mi dimessi poi da egli (Lucifer)
dalla sua testaccia rossastra e corrosiva,
dalla propria coda arruffata, dalla sua dote malvagia ed incendiaria.
Ed ammogliato poi spontaneamente ad una femmina fatale
(già menzionata) mi dimenticai di ogni tatuato sacrificio ito, passato.
Perché Dall'Inferno Di Tutti I Limbi, Dalle Colonne Mostruose
Dell'Infuocato Peccato, fui accollato pur per mia medesima, natante colpa.
Sì! Anche quando pur sputai al futuristico, veggente blanco fato
e non mi dimessi alle vestali delle genti per bene.
Per divenire inconsciamente... chissà chi!
Sol or ora capisco la ragione di tutto codesto, ito fardello...
...e sol or ora mi ridestai (congiunto) da questo quasi voluto tranello. |
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