Mi fermo,
sul precipizio del tempo,
ed i giorni passano
come fiumi di rabbia
in quei mi manchi
scritti dentro l’anima.

Mi lacrimano gli occhi,
senza più preghiere,
senza più parole
da ricamare
quando la notte
fa capolino
al capezzale del cuore.

C’è così tanta rabbia
oltre il velo
dei miei sospiri stanchi,
che mi si scompiglia
la voce ed il suo dire...

Sono un vagare infinito
nel poco azzurro
che mi resta negli occhi,
e i ricordi di te...
sono vetri nell’anima,
immagini sbiadite dentro
quei perché senza risposta,
li, dove soccombe l’affanno
dentro le mie ansie
e le mie notti insonni...

Lacrime stanche
dietro questo orgoglio
che lacera la stanchezza
dell’essere stanchi...
mai nulla fu più
doloroso in questo delirio
che attende di sentire
i tuoi passi ancora...