Metti una parola per tutti uguale,
come Amore;
profferita da migliaia di bocche,
già, da sempre, accaduta.

Ecco,
senti come cambia il senso del già detto
da chi la sapeva più lunga
a chi veniva meno al senso
ancor prima di pronunciarla?

Vien da sè che la parola nuda è vera nello scarto
di ciò che se ne fa valenza.

Eh, ma poi c'è il linguaggio che stempera
o rafforza
in poetiche misure lo smisurato!

Amore mio lontano,
amore degli occhi soltanto,
amore tra pelle e cuore,
amore perfetto in un tempo imperfetto,
amore che pur ti amo,
amore, mai nessuno mai...
amore mio per sempre,
amore che non basti mai,
amore impossibile,
amore come solo una madre...
amore che, di padre, spesso si dubita,
amore che un figlio non ripaga,
amore, amore, amore!!

Quì le lingue sono distanti,
roteano nella stessa immensa gabbia,
su sbarre arruginite senza nesso.

Bello sarebbe smarrire il senso provvisorio
per trovare il nesso tra noi e il mondo,
quel filo segreto che dall'interno
scorre verso un altro interno.

Chè la parola, da fuori, solo nomina e rinomica
secondo convenienze.

Se dico appartenenza, senti come vibra
il nesso tra te e Amore
senza bisogno di dirlo l'Amore!