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Ormà' si sapi ca èti 'na manìa
pi cuiddi puèti giuvini e maturi
ca sannu usari tanta fantasia
e llèggunu 'ntra lloru li scritturi.
Iu prùbbucu 'nt'lu situ 'na puisìa;
m'ni ddonu ca so' ppicca li litturi,
ccussì la mannu a tant'amici mia
e cientu e cchiù litturi so' sicuri.
Lèggunu cchiù l'amici cce li puèti,
percé li puèti vollu cu so' llietti.
L'amici, 'nveci, comu si pó vvèti',
no sso' capaci ti fa' li dispietti
e llèggunu ti cchiù, cu tanta feti
ca, ci tu sinti puèta, li rispietti.
Traduzione
Leggono di più gli amici
Ormai si sa che è una mania
per quei poeti giovani e colti
che sanno usare tanta fantasia
e leggono tra di loro gli scritti.
Io pubblico nel sito una poesia;
mi accorgo che son poche le letture,
così la condivido con tanti amici miei
e cento e più letture son sicure.
Leggono di più gli amici che i poeti,
perché i poeti vogliono che siano letti.
Gli amici, invece, come si può veder,
non son capaci di far i dispetti
e leggono di più, con tanta fede
che, se tu sei poeta, li rispetti. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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