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Lettore, tu vedi il poeta
dotato di fulgidi sensi,
però non conosci i tormenti
che spingono a scriver poesie.
La vita serena non porta
a splendide rime cercare,
perch’essa da sola sa dare
il premio allo stare nel mondo.
E forse ciò vale per ogni
mestiere cui massima cura
si dedica: il cuoco, il pittore,
il fabbro, il custode, il bottaio
più bravi si mostrano e più
da vita infelice s’astraggono,
e dentro il mestiere ricercano
vittoria sul fato meschino. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Tra i mestieri menzionati, ho scelto anche il bottaio per rendere omaggio all’attività del nonno e bisnonno paterni, che non ho avuto la fortuna di conoscere, e il fabbro per ricordare il mio nonno materno (lo aveva fatto da giovane) .
P . S . Lo spirito del buon Baudelaire mi perdonerà se il titolo (soltanto il titolo!) di questa mia è, per caso, uguale a quello della prima poesia delle Fleurs du Mal", "Au Lecteur" appunto.» |
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