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Ca la superbia è ffattu sempri mali
a ci la teni e a ci nci shta vicinu,
si sapi, cá è lu vizziu capitali
cchiù bruttu e contra lu vulì' divinu.
Lucifru la cunnanna avìu 'nfernali,
percé era superbiusu serafinu,
vuleva ddivintari a Diu uquali
e sci' spicciò allu 'Nfiernu a ffa' casinu.
Superbia èti l'amori pi nui shtessi
e pi l'atri mancanza ti rispettu;
so' ccosi ca 'nt'la vita no' so' ammessi,
cá l'ànama no' po' truvà' riciettu.
Hamà ffa' sulu cosi a nui cunciessi
e no' atti ti superbia pi dispiettu.
Traduzione
La superbia
Che la superbia ha fatto sempre male
a chi ce l'ha e a chi gli sta vicino,
si sa, ché è il vizio capitale
più brutto e contro il voler divino
Lucifero la condanna ebbe infernale,
perché era un superbo serafino (angelo),
voleva diventare a Dio uguale
e andò a finire all'Inferno a far casino
Superbia è l'amore per noi stessi
e per gli altri mancanza di rispetto;
son cose che nella vita non son ammesse,
ché l'anima non può trovar riparo.
Dobbiam far solo cose a noi concesse
e non atti di superbia per dispetto. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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