L'aria smette il ballo
della calura
e terso il cielo vibra
alle prime flebo di freddo
-L'ultimo convegno
è delle foglie
per resistere alle folate
ma ormai sono veli di zolle
appese a scheletri crocifissi
-Per quando firmerà appena i giorni
con balzi a volte celati da vapore nero
dall'alba oltre l'orizzonte
il sole atteso altrove
ammorbidisce l'addio
carezzando bimbi
ma stranamente ignora i vecchi
ancora nel ricordo d'estate
raffreddano la sfibrata lingua
grilletto di parole senza molla
dietro pali sciancati
superstiti denti
-Insidiose le mosche
mirano occhi tristi
per l'ultimo bagno
in laghi che prendono il torbido
e attese al terminale batter d'ali
del gran galà delle carcasse
-Si rimira un pettirosso
nel lucido velo di veleno di un pomodoro
e confronta la sua rosa al petto
col frutto rosso in eccesso
e si sente vanitoso un fiore ambulante,
attende di esaltarsi sulla bianca neve
sperando non lo punti
un fucile per piantarlo
ad appassire nel candido mantello
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