L’orto magico dove posavo
il mio pensiero e il sogno di
te, è ora deserto.

Quasi autunno questa primavera,
che spegne il verde e fa tacer le
rondini, il sole è malato e il giorno
si nasconde nella sera.

Eppure, il roseto, ancora elegge
rose gialle, e sogna il grano
l’anima mia inquieta.

E torna a me l’intimo mio affanno,
si posa sopra il muro che leva
l’orizzonte, dove appare lieve la

traccia di un amore che ora trovo
frugando dentro le ombre
di questa sera, dove
ancora ti cerco.