Anima mia, tu che sei passata 

attraverso quegli oscuri sentieri 

eri preda sacrificabile sull'altare 

di un Dio che a te chiedeva. 



E tu pronta nel mare degli eventi

camminavi tra le onde del destino 

e non declinavi le tue responsabilità 

di anima che il suo fardello sopportava. 



Ed anche quando s’alzava il vento 

ululando tra secchi e scricchiolanti rami 

accettavi il turbinio di quegli eventi 

che sapevi dipinti di nero morte. 



Gocciolava il cielo pien di nubi e l’occhio 

che di lui mai più nulla avrebbe visto 

in quel cielo che lo accolse a braccia aperte 

gettando ombre qua e là di nubi sparse. 



Spossata ormai la mente stanca, 

decise di risalir la dolorosa china 

ed anche se l’andar con te le era dolce, 

risaliva con fatica a scrutare successive albe.