Mi affascinano sempre gli
orizzonti, mi smarrisco tra
i colori lontani e il nero delle
cime.

Sull'apice del mondo, i miei
occhi hanno guardato sgomenti
il mutare di tutte le ore, e tu che
non sapevi parlare d'amore.

Sono lontani i giorni del sogno,
quando gli alberi offrivano frutti
maturi e struggente una canzone
cantava il sogno dei poeti.

Ora, fra tanti miti è rimasto il
richiamo dell'ultimo incontro
e le trascorse primavere sono
dentro il vento che compone e

scompone il desiderio, che se ne
va, come le nubi dopo il temporale,
che il cielo tenta invano di fermare,
anch'io sono come un campo d'aprile

dove sboccia l'erba novella e i primi
fiori, mentre dalla terra sale un sospiro
appassionato e si tramuta in cuore...