Il fiato del demone ansimante
mi sfiora le orecchie.
Non ho che semplici versi
per descrivere questo disastro.

E fatico penosamente
a coniugare le elucubrazioni
astrali che brulicano nella mia
anima e scoperchiano l'Es:

un corno che innalza il suo
lamento lontano lontano
in fondo così vicino -
particelle di luce e fosforo bianco.

Poi ricordo che laggiù
nel deserto viene scagliata
carne indottrinata e destinata
al maestoso supplizio,

mentre qualcuno si scherma sibillinamente
dietro alla cortina di assuefazione
da consumismo e muove le trame
delle marionette, gioca a Risiko

con le altrui anime.

Ciò che mi spaventa
è il puro sentimento
brutalmente sguinzagliato.

Non ci sono fazioni
non ci sono colori
non c'è divino Verbo

che suggerisca il macello.

Ci sono soltanto pulsioni
animalesche e cinica avidità.

Questi gli ingredienti
per assicurarsi ventenni

d'inferno.