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Odo tuonàr il Temporale, e il giorno
febbrilmente si oscura; e cos'è il grido?
Baldo corsiero s'avanza, e d'intorno
vedi, cuor mio? che versa sangue? E a un lido
di cenere e ossa e di deserti falbi
perduto ei volge; ed io impietrisco? e in manto
di nero lutto, che ho in petto? e che canto?
E sento i tuoni e scorgo i lampi scialbi;
e chi è quel Mostro che grida furente?
Esci! Esci! Oh mio Orco! dal cuor, dalla mente!
E così sento in me un'empia frattura;
e cos'è Iddio? e cos'è la mia Natura?
Ombre di Spiriti
vanno, e la Notte
svelta qui arriva,
e tremo ai turbini,
le sciolte grotte,
la spenta riva.
Orme di pallide
chiome di Vandali,
grida di bellici,
di cavalieri,
ascolto, e m'agita
il senso l'Anima,
e giaccio tremulo
sui miei sentieri.
E vedo: giungono
i suoi Demòni,
mi scruta Sàtana
con i suoi tuoni!
Oh cuore mio, misero
a che i tuoi palpiti?
Perché tu vuoi tremare?
E che mai dici?
Trema! Risplende il Giudice
dei ciel, dei nugoli;
e ancora vai a sognare?
Ti maledici!
Sèntilo; e spèzzati!
Urla il Demonio,
ti prende l'alito,
è un matrimonio:
nozze tra due Anime
irremovibili,
tremanti e immobili,
l'una è l'Amore,
le guance pallide,
il ciglio rorido,
gli umori gelidi,
l'altro è il dolore.
Giorno è irascibile,
del suo Giudizio,
e tremo e piango,
e sono misero
morto nel vizio,
prono nel fango.
Senti, oh mio cuore? Non odi che ei assale
le vette antiche? e i ruscelli di fuoco?
Lo sai? Lo sai? E non tremi al Temporale?
Anima nuda che hai vissuto poco!
Perché non tremi? Guarda! Ecco le palme
dei Martiri! E non gridi? Ecco le divine
trombe furiose! Ed è questa la fine?
E chi... e chi salverà le nostre salme?
E mentre par che io stia qui per sognare
una Croce mi pòrtan l'onde e il mare.
Chi sei tu, oh Cavalier? Fai tu la Storia?
Oh mio Signore, pietà! Oh Re di Gloria! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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