Silenzio intorno
ma s'ode ad occhi chiusi
il rumore dei ricordi,
il vissuto di cento e cento anni.

Edera selvatica e solchi del tempo
pennellano gli anni di storia
e come volto saggio pieno di rughe,
la piazza mi accoglie.

Mi conduco, sollevandomi al cuore della vita,
in un respiro di balconi e finestre
e dove lo sguardo si posa
sento un abbraccio di mura e cortili.

Piccole case cucite addosso l'una all'altra
mi parlano
di giochi fino a tarda sera
di quieti discorsi di anziani alla porta
di mamme che allattano
stretti a quel campanile,
di fede innalzato
di occhi sospirosi di Grazie Materne
su segni di croce veloci dei passanti.

Tutto un mondo - dove nulla era a caso-
e i legami umani si imbevevano
di saluti, sorrisi e sguardi
sconosciuti a noi.