Impronte di un attimo
il tempo di un’onda
risucchia, cancella e ritorna
alla riva i lucidi sassi
conservano il tepore del sole
il calpestio dei giorni.
Un susseguirsi di passi
il calco d’un piede, un altro ancora
la schiuma bianca s’apre a ventaglio
e la memoria di sabbia cancella anche quel pezzo di tempo
ma non si dimenticano
le voci dei bimbi con l’innocenza dei giochi
l’incedere fiero di donne e i loro turbanti
il tintinnio di argenti e perle nere negli occhi
e quel vento di tramontana che fa volare le vele
ondeggia ombrelloni, scuote
il filo teso degli aquiloni
le mani aggrappate
a ciò che resta di un sogno
a un lembo d’azzurro che è il cielo di tutti.