La penna mi sfugge di mano
un foglio bianco
vagheggio dalla realtà

uno spiraglio di luce
polpa rossa color sangue
noia di semi non germogliati

tu misera invitata
superba morte
banchetti con me alla mia tavola

un convivio di ferro arroventato
ruota l'inconscio di rosai di seta

penetrano nelle vene
rombi di cavalli
in testa frullano
come farfalle al vento della pazzia

vi prego fatemi andare lontana
dove il tempo manca dal nulla
con l'eterno bruciare dei fantasmi

poi correrò verso un sogno
che cavalca i pensieri più strani
come rete di ragno

resterò appesa ad aspettare

che folle caccia...
continuerò a sperare
di non farmi afferrare
da Te
crudele essere
che mi insegui