Rapace di strada,
di ogni sguardo lanciato com'un dardo sibillino,
di ogni occhio rosso di frenata ch'arrossisce, pudico,
dinanzi a te.
Sovrana di granelli di tempo, confusi tra setacci d'oro,
di silenzi sconosciuti, sordi a parole d'amore,
di corpi sciolti in inganni di piacere.

Da vaso socchiuso di Pandora,
gocce di lucciola sgorgan d'anima piangente,
creando rivo di luce su asfalto nero peccato.
Bagliori di dignità di cuore
evadon da cassetti di futuro socchiuso,
ma, brutale passione di facili cigolii di letto
eclissa fessure di comodini sognanti.

Schiava delle voglie altrui,
librati, libera, alle tue.