In questo Natale (a mio Padre) di Bruno Leopardi (Famiglia)

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Considerazione dell'autore

«Mio padre via da me che avevo nemmeno vent'anni.
Come accade sovente, ancora oggi mi fermo a pensare come sarebbe potuto essere la mia vita (e la sua) se fosse stato qui per tanto ancora.
Poi ti ritieni fortunato, almeno per quasi vent'anni l'hai avuto accanto...
Però, mi manca.»

Inserita il 13/12/2014

In questo Natale (a mio Padre)

Famiglia

In questo Natale,
la mente volge i suoi pensieri
ad ieri...
se potessi
averti qui solo un secondo
e poi,
poi scomparisse pure il mondo...

Come vorrei ancora
confondermi nei battiti di un cuore
il tuo,
che non fece mai
bene il suo mestiere
fino a fermare
il suo aritmico cadenzare.

Io vorrei
in questo Natale
vorrei ma,
non si può fare...

No, non si può
tornare quello che ero io
e il padre che eri tu
troppo presto evaporato
dal destino mio.

E in questo Natale
a chi lo dici?
A parenti e amici?
No,
è vuoto dell'anima
che nessuno rianima.

Allora, ecco che lo scrivo,
ma,
non basta a non morire,
perché morire
è non sentirsi vivo,
da vivo.

Ma solo questo resta...

Bruno Leopardi

09/12/2013 22:59 8| 2525

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:

«A mio padre.
Andato via troppo, troppo presto...»

Commenti di altri autori:

«Versi che arrivano all'anima, molto ben scritta e apprezzata»

Paola Pittalis (09/12/2013)

«Il voler riabbracciare una persona cara, un padre... che è respiro di un ricordo sempre presente ad accarezzare il cuore... Versi che emozionano.
Intensa e struggente.»

Tonia Fracella (09/12/2013)

«Non si può fare... non può tornare il tempo che è stato, non puoi tornare a stringirmi la mano, non posso tornare ad essere il ragazzo che ero... posso solo abbraciarti nei sogni, i miei...
Il desiderio di riabbracciare chi si è amato specialmente a Natale, festa della famiglia, è umano ed è giusto!
Bellissima poesia che ho apprezzato molto e che condivido con il cuore»

Rosy Marchettini (10/12/2013)

«belliima lirica dalla quale si evnce la sofferenza nel ricoro di persone care, forse di un padre, con i quali i natali avevano un altro spirito... si potesse tornare indietro... capisco questo bravo autore e sposo in toto i versi di questa bella poesia»

carla composto (10/12/2013)

«Una trasvolata sui ricordi di un passato che ha le radici della nostra identità e il primigenio sbocciare degli affetti; il ricordo di un padre che è quasi un non- ricordo per la sua precoce mancanza mettono le ali a un desiderio profondo di rivivere quel che si è vissuto e più pienamente comprenderne l'imprimatur che ha lasciato nell'anima. sconsolato il Poeta sa di non potere trovare una soluzione che lo risollevi da questa prostrazione.
Poesia che sgorga da un cuore sensibile che non si è lasciato inquinare dagli anni, e questo secondo me è il vero modo, il più autentico e umano, di vivere anche se non può metterci al riparo dalla sofferenza anzi talvolta sembra esacerbarla ...»

francesca maria soriani (10/12/2013)

«Una poesia che arriva fin dentro l'anima scavando dolori, rimpianti, senso di impotenza, rabbia... per una ingiustizia d'amore subita, per un diritto negato.
L'importanza della figura genitoriale nella costruzione dell'affettività dell'individuo è indiscussa... un vuoto che non sarà mai colmato, un'assenza a cui è impossibile supplire... ferita sempre aperta il cui dolore è così difficile da condividere.
Commuove questa preghiera che si fa grido silenzioso, che trova la sua strada fra i versi... ed il suo porto negli occhi di un lettore che la fa sua.»

nemesiel (10/12/2013)

«Una poesia che tocca le corde più profonde del cuore e lo spezza. Niente e nessuno potrà sostituire l'affetto di una persona cara che ci lascia. Il ricordo ci resta dentro per sempre ed affiora anche nei momenti di gioia perché la mancanza e il dolore saranno ferite sempre aperte. Bellissimi versi.»

Simona Biancolin (10/12/2013)

«Non c'è niente di più efficace di una poesia splendida e vera come questa per "riportare in vita" una persona cara scomparsa. Le negazioni e i punti interrogativi presenti in questa lirica sono il sintomo di un amore grande che ancora di più si manifesta nelle festività, quando la famiglia si riunisce e il vuoto si avverte di più... Ma Bruno è riuscito a immortalare suo padre in questi splendidi versi. Fino a quando il sentimento di chi resta è vivo, anche la persona scomparsa continua a vivere... e sarà proprio quella persona che continua a vivere in noi a darci l'energia per affrontare la vita...
Molto B R A V O ...»

Leone Franco (11/12/2013)

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