Silenzio della notte, flagello delle fredde mattine,
Corpi nudi a popolare lenzuola spinose,
Vite aggrovigliate in spirali tali e quali a lumache,
Spogliati dell’amore inaspriscono i muti dolori.

Orologio statico, spettatore di tempo e angoscia,
Passi vuoti, fantasmi abitanti della tormenta,
Sorgono sfidando catacombe dimenticate,
Alla ricerca dell’anime tristi, cinte nella carenza d’amor.

Tenebre s’installan nella notte divoratrice di stelle,
Invadono grezze fissure nel letto della donzella,
Perpetuando profondo sonno tra le braccia di Morfeo.

Candele insensibili vigilan l’imposizione di addormentarsi,
Diluendo le fiamme dell’antico interessante vivere,
Vite perse alla ricerca delle anime per rinascere.