Aperte vele, ondeggiano
su spume fugaci all'orizzonte
s'agitano e si inanellano onde,
ebbre di vento, incalzando il silenzio,
col frusciar sommesso che sferza l'aria.

-Rose a sparger petali vermigli-
sulle sponde del giorno con ali di gabbiani
in volo, su acque distese.

Guardo!...Ma nulla vedono i miei occhi
persi in un sogno, distante d'infinito
affiora allor nudo il pensier mio
dal grembo della mente e senza limiti
sconfina in svaporate essenze
d'ipotetici traguardi, affastellati nel vuoto

Ti ascolto, cuore, ma non sento
lasciami andare al di là di quel magico
colore dove ogni sospiro di brezza
è un canto d'amore a espandersi lieve
in mille bocche protese, sussurranti
mille dolci promesse, sottovoce...

Parole d'un linguaggio sconosciuto
che solo nell'estasi del sole si fan
pura bellezza d'oscure verità
innanzi a me ondeggianti

Cosi in mistica ebbrezza, delirante
riosservo, iridati spazi stemperarsi
sconfinati in un abisso.

Immenso di nulla, eterno
senza cielo e senza mare
ovattato... Eco, nel tramonto.