Stasera fiuto aria diversa.
Luna e turbate stelle
mostrano un altro volto
al fragile cielo dell'anima.

Ora le cose son chiare
di luce troppo reale
che all'affanno d'ogni sospiro
fatica ad esister la notte.

Non ombre, nè spazi vuoti,
ma terse , sconce , irreali visioni,
oscuri fantasmi d'idee a fluttuare
su tenere, bianche nubi innocenti.

Quest’impossibile luce
silenziosamente m’acceca,
scivola dentro come gelida falce
trasudando voglia che chiude le ciglia.

Evapora dolcezza anelata
in fresca alba tinta di giada.
Come germoglio ripudiato dal sole
rantola inaridita al bacio d'angoscia.

Notte illusiva ferisci l'orgoglio
ricoprimi il senno d'oblio
confondi i colori del giorno,
con strazio nettami il cuore.

Ermo, ho sete d'insane gocce di me.
Rimesto ardore di vermiglie stagioni
in coppa intrisa d'assenzio nero.
Perduto, bevo sorsi d'abisso.