No
non ne ho timore
li stringo a me
come papaveri nella bufera ottobrante
fantastici fantasmi
presenze assenti
dai contorni nebulosi
dall'odore senza tempo
colori pastellosi
grigio dentro il blu
si muovono a greggi
di rado mugulano
emanano tepori che sgomentano
archibugiano il pensato
calpestandone l'imperfettibile raziocinio...
nuvolette d'origano
smanettano le laringi
(ieri e domani
ne ho intuito lo sbigottimento)
frustando i concetti architettosi
che la poca disamina di se tralascia
grano polindromo
ossimoro illogico
Turgenev senza padri e figli...
il loro vapore post mortem m'avvolge
ma il rigor
-prettamente mortifero-
non mi ha tramutato
in una marionetta postulante
vegeto
in quanto vivere
è un compito che non mi (ri) spetta, ancora...