Digerire il mondo in un frammento di vuoto
e ruotarti sempre intorno,
tu, perno incandescente della mia esistenza,
sublime sussurrio di una mente
annegata in spinosi ricordi.
Eri roccia levigata dal mio tempo,
tu, ramo soavemente intarsiato
da me che come alito di vento, lievemente,
in eterni istanti, penetrandoti ti plasmava.
Sorgente infinita mi lasciavi ubriaca, sfinita e nuovamente assetata.
Un boato di passioni ch'esprimere era impossibile, ed ogni sera
coi sensi frantumati abbandonavo in un sogno...
una curva della vita
una punta di diamante
incastonato crudelmente
nel cielo delle mie incessanti notti...
ora senza te.