Sgorgavano note soavi dal ramo
di quell'albero, dove il dolce usignolo
si era posato celandosi fra i rami.

Ma da un altro albero, uccelli
invidiosi si unirono in stridule
note stonate che si diffusero
nell'aria.

Le udirono gufi ed allodole che
fermarono il loro allegro volo.
Fremettero i boschi, e i campi
contrassero l'erba, che nasceva
dentro un luminoso verde.

Da lontano, guardava la collina
e i laghi incresparono le acque.
Gli striduli uccelli allora, si
vergognarono e si chiusero nel
mero silenzio.

Poi fuggirono lontano, fra le selve
e i deserti, fra incolte praterie e
rami spinosi, finché si smarrirono
nel vuoto dei loro cuori.

E lì rimasero prigionieri della
ferocia e del doloroso pianto...