In silenzio
quasi a non voler disturbare
cerco tra le schegge dell’anima
la mia fede maturata nel tempo
e m’accorgo che a volte la notte ha avuto il suo corso
il giorno ha raggiunto la sua luce
dai dirupi ci si è ritrovati lunga la vera strada
e che la musica ha raffinato le rocce selvagge dello spirito.

A passi felpati
quasi mimetizzandomi nel mondo
prego ed offro la mia vita, attimo dopo attimo, al mio Signore
e lo lodo in ogni regione per ogni suo dono
per l’immensa opera architettonica del creato
e mi sintonizzo con gli altri fratelli
con gli angeli e di santi in un’unica lode sonora
che è il risultato di infinite voci all’unisono.

In silenzio
immerso in un’altra realtà che percepisco da vivo
in un paradiso inesprimibile con parole umane
ma che il mio cuore cerca con ardore
nella contemplazione del volto del mio Signore.