Sempre un po' meno...

è gran fatica
il resto
della tua vita.

Gli occhi,
quelli non ci son quasi più
e il tuo mangiare,
scommessa a perdere...

Una bimba tu
ed io, suo genitore
s'invertono poi i ruoli
ma,
non cambiano gli Amori...

E indifferente,
essere figlio tuo o padre,
stringere il viso tuo al mio petto
e poi, gridarti madre.

E' non mi affanna
il sonno che mi manca...
per te, io tutto
per te, madre che mai
nella vita hai detto:
"sono sono stanca..."

Aggiunge altri aspetti
questo tuo trascinar lento
tra povertà d'affetti
e poco lamento,
briciole d'esistenza
da vivere,
come se fosse sussistenza...

E adesso che siamo soli
ed io sono tuo padre
ti chiedo se perdoni
i mille errori miei,
che perdonare può,
solo una madre...

Per il tempo che cadenza
la morte d'un fiore,
il rimaner d'un battito
e il suo ultimo attimo,
di filiale Amore.