'A voce di Rosita Bottigliero (Dialettali)

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La penna del cuore di Rosita Bottigliero(87 poesie)

'A voce

Dialettali

N' auciello starnazza
nu canto, aropp' a pioggia,
curiuso, m'attende
là ffora, pe me verè
pare tu cà me dici
curaggio, nun te appocundrì
è passata nata staggione,
e passa pur' a malincunia
A fine de cunte
chelle cà conta sì tu,
pienzo all 'allate
'e nun parli ccu' tte'
Guarda comm' è ddoce
sta voce toja,
'e a bellezza ce stà
dint 'o core tuojo
Accarezzate nu poco
stammatina, nu sugnà
chelle cà rimane
e ' ll'ammore ...

Rosita Bottigliero

03/03/2013 19:22 9| 2988

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:

«Un canarino, fischia
un canto, dopo la pioggia
curioso, mi attende
fuori, per vedermi,
sembri tu che mi dici,
coraggio non essere triste,
é passata un'altra stagione,
e passa pure, la malinconia,
alla fine dei conti
importante sei tu,
pensi agli altri
e non parli con te
Guarda la dolcezza
di questa voce tua,
e c'è bellezza,
nel tuo cuore
Accarezzati, un poco
stamattina, non sognare
quello che rimane
dell'amore...»

Commenti di altri autori:

«Bellissimo dialogo con il passerotto,
che riesce ad infondere tanta allegria.
Molto bella questa poesia dialettale.»

Alberto De Matteis (03/03/2013)

«Amo la gente che ancora scrive le loro opere in dialetto, amo la poesia dialettale, di qualsiasi dialetto esso si tratti, anche il più difficile da comprendere. Mi piace quando si usa il dialetto per descrivere la natura nelle sue lunghe pause piacevoli nei dialoghi dei suoi protagonisti.
Insomma mi piace la poesia di Rosita comunque lei la condisca e la presenta nel piatto.»

salvatore maurici (03/03/2013)

«bella in vernacolo è ancora più intensa molto apprezzata... trovo sia di una dolcezza infinita ...»

carla composto (03/03/2013)

«Lette entrambe le versioni... un dialogo con un passerotto... il cui pigolio incarna la voce di chi molto caro all'autrice che la invita a continuare a credere nel sentimento d'amore sia per se stessa che a lasciarsi andare... e magari vivere un altro grande amore»

Poesiaerre (03/03/2013)

«Ci sono versi che, se letti in italiano, perdono della freschezza originale che caratterizza la loro lingua primigenia. In questo caso, sarà che ad ispirarli è la voce di un dolcissimo uccellino, per assaporare appieno la fragranza della lirica, occorre leggerla in entrambe le versioni.»

Chiara Vacchieri (03/03/2013)

«Sono le piccolezze della vita che riescono a far diventare ogni cosa grande grande - e chi meglio della natura può aiutare in questo!.»

Berta Biagini (04/03/2013)

«questo dolcissimo uccellino porta un canto lontano di speranza e d'amore. versi molto belli sia in vernacolo che nella loro traduzione in lingua italiana. complimenti all'autrice»

francesca maria soriani (04/03/2013)

«che splendida voce... ne sento il cinguettio nella mia stanza... e mi riempie di gioia!
è vero, proprio vero... non bisogna guardarsi indietro, c'è tutto innanzi a noi! fosse affetto, gioia e amore, oppure perché no, anche solo voglia di girar pagina! l'importante è guardare avanti con sguardo positivo...
Belli questi tuoi versi... certamente per me, lo son di più in dialetto! non voglio chiamarlo vernacolo... ma proprio Dialetto! perché é così che deve essere inteso... la madre lingua! secondo me, l'italiano viene dopo...
ne ho compreso il testo, salvo una o due parole, ma leggendo nel suo contesto, si capisce ugualmente. Bella questa "tua" voce... mi affascina... e mi da pace!
Molto apprezzata.»

Saverio Chiti (04/03/2013)

«Come un'artista col pennello così l'autrice con la penna ha composto
quest'opera molto bella ed evocativa.»

Laura Impellizzieri (04/03/2013)

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