Digressioni di pensieri liberi
incatenano in una ragnatela
la mente d'un uomo stanco
costringendola
in stentati voli circoscritti
ed impatti su dure delusioni

Annebbiato
egli diguazza nel suo stagno;
un fuoco fatuo gli gira intorno
per dare vita al suo delirio

Perde pezzi
cade logoro il suo mulino grigio;
la sorte porta via
l'ultima sua farina bianca
resta il tarlo
a roder la sua madièlla

Nel dramma della sua resa
guarda in alto
ai voli pazienti
sussurrati dalla notte

Raggomitolato
si riposa sul suo viscido cuscino
cerca pace
nel paradiso dei guerrieri

Nel sogno
scivola verso quella meta
sente nell'aria una risata ostentata
che ridesta la sue paure represse;
una voce
che or lo sublima or lo condanna

Sono elucubrazioni sterili
che aleggiano e svaniscono
nella sua fioca luce
nel medesimo suono del suo respiro.