Ho sentito la tua voce
con cui mi hai chiamato,
ho percepito il tuo spirito
scuotere la mia anima,
ho ascoltato la tua Parola
e mi sono cibato
della tua carne e bevuto il tuo sangue.
A te mi sono affidato
come Simon Pietro nel giorno della pesca
o Isaia nel tempio di Gerusalemme
o Paolo, tuo ultimo apostolo santificato dall’umiltà.
Attraverso la tua Parola
ho scoperto la mia vocazione e la mia missione
ed ho acquistato la fiducia di offrirti questa mia fragilità
perché nulla per te è impossibile, nulla è irrealizzabile.
E rimango preso da stupore
di fronte al tuo Mistero
quando mi elevi per promuovere gli altri,
per diffondere il tuo vangelo
per ascoltare, sorridere e pregarti in assemblea.
Con te voglio stare, per te voglio cantare
di te voglio parlare
perché attraverso te possa trionfare sempre la vita.
Anche se le vicende umane non sembrano trovare una giusta soluzione
fammi essere un buon samaritano
come il soccorritore del mio fratello ferito dalla vita.
Vidi, si commosse, si fece vicino.
Fammi essere un buon ascoltatore, un energico messaggero
e forte germoglio per dare testimonianza,
libero dalle insidie del peccato,
anche se consapevole di essere un fragile peccatore,
libero dalla gramigna dei condizionamenti,
che è lievito che rende impuri, e con cuore sempre nuovo,
libero per rispondere al bisogno profondo d’amare,
di accogliere capire e pregare con il fratello vicino
perché tutti si possa giungere alla salvezza comune
nella gloria della Santissima Trinità, Nostro Signore.