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demiurgo infrastrutturato
depongo il mio seme in ampolle a perdere.
Denotato di cultura longilinea
so apparir d'incanto
incantesimo sfruttato
in ogni angolo occluso
nei sobborghi infrattati dello scibile umano
io vi son!
Eppure,
odio dir questo,
alla fine son sempiterno abbandonato...
saran quei denti aggrovigliati
quel sottile malinteso funesto
teatrante connesso
quella leggera zoppia intellettuale
eppur,
mi son scordato di t (r) e,
alla the end
se- dotto tra- fugato mi ritrovo...
son fine dicitore
lingua serpentina so usar
meningi d'uopo arrabattar
ma loro,
femmine donne signore,
mi lasciano andar per strade mie.
Chi mi sospira
troppo impegnativo sei
smetti di cerebrale
un'altra fugace mi disse
una più audace
dalle penne schizzinose
scrivendomi implora
troppo all'amor vuoi far!
No, non vado bene per taluna
per nessuna men che mai
mi ci metto
rimetto
ma poi solo con le mie ombre mi siedo...
l'ultima,
la prima dentro me,
mi solletica
non son donna adatta a te
grazie dei bei momenti
ma scappo via dai tuoi malesseri bizantini
devo star bene, io
mi strombazza...
ha ragione a diffusione
tacito io...
ma alla cena dei cretini
un posto a me riservato non manca.
NEVER FOR EVER | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «...mi vogliono per principiar... ma poi, quando omissam lascia il posto a massimo, le cose si com... com... complicano... quasi quasi resto col mio alter ego... coonviene- mi» |
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Commenti di altri autori:
«per me è geniale, e tralasciando la capacità indubbia di saltimbanco della parola... il contenuto è veramente sorprendente e potrei farlo mio senza indugio alcuno... veramente b r a v o, funambolico e creativo... 5 stelle»
«poeta originale arguto, interessante mai liriche banali, messa nel sociale quest'opera potrebbe, dico potrebbe, rispecchiare i rapporti umani sia sentimentali che d'amicizia... a volte non ci si accontanta, non vanno bene i muscoli e si opta per la testa... a volte è il contrario... allora non rimane che rimaner con noi stessi, con il nostro alter ego, l'altra parte di noi che sicuramente... ci darà più fiducia... e sederci alla tavola imbandita dove i commensali etichettati come cretini... non ci daran filo da torcere... eclettico e poeta... sempre letto con molto interesse...»
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