Osservo il mio pensiero,
gli strati dominanti,
l'analisi accurata
di queste mie parole,
la voglia di caffè
che insidia il mio scrivendo,
gli impegni di lavoro
sin ora accantonati.

Poi salgo un po' più in alto,
gli strati meno gravi,
il fresco sulla pelle
di ventilato indotto,
la tele che straparla,
accesa in fuorigioco,
l'attesa del mio amore,
che arriverà fra breve.

E ancora un poco sopra,
lassù, quasi nascosta,
a tratti indefinita,
risuona una canzone,
una musica, un motivo,
che spesso si confonde
coi suoni dell'ambiente,
ma poi ritorna ad essere,
il mio accompagnamento.