Per sempre...
Sulle mura tatuato a fuoco l'epitaffio.
Del carnefice l'estremo ghigno.
Ciondola l'aria appesa alla fune
del bestiale giorno agonizzante.
Rimbomba nelle stanze
questo lugubre ululato.
Sui vetri sfiancate falene
di luce affamate.
Senza punto, virgole e a capo.
Una funerea linea che all'infinito tende.
Per sempre...

Si nasconde la laida cagna
nei sotterranei macabri dell'ombra.
E tu che stringi forte quelle ossa
Chiusi nel labirinto delle mere illusioni.
E tu... che suggelli il nome sulla croce.
Scopro cadaveri chiusi negli armadi.
E ci perdiamo amanti allungati
nella promessa della linea orizzontale.
Cade polvere di nomi sulle dita.
Per sempre... nomi smarriti su lapidi di carta.