Sta in alto sul trampolino
e guarda
concentrato
la distesa placida.
L'acqua sembra un involucro di cellophane
dove è impossibile entrare.
Egli proietta il suo corpo
arcuandolo nell'aria,
le mani a freccia,
le gambe flessibili.
Si lancia nel vuoto
senza alcune costrizioni
senza alcuni condizionamenti,
polvere che si adagia sull'aria
e precipita
dopo aver roteato
dopo essersi metamorfizzato.
Squarcia la pellicola d'acqua
e scompare in essa.

La vita
ha prodotto una nuova combinazione
carne ed acqua
cellule e tonfo
per poi riemergere più atletico di prima
il tuffatore nella piscina.