Ti avvolgo con i cingoli della tenerezza.
Temo tu possa sfumare
tra le intercapedini della stanza!
L''età ti ha sfregiato i lineamenti
di come un tempo ti furono dipinti.
Appoggio i miei pensieri alle tue spalle:
lento scorre il fiume sulla pelle!
Attraversa silente l'anima sfrattata...
annega la sagoma logora e sfrangiata.
Il tuo orlogio, scandito dalle ombre,
non coglie più la luce nello specchio...
che nemico beffardo e traditore
risalta la tua immagine da vecchio!
Inciampo nei tuoi sguardi.
Vi colgo smarrimento!
Ora lento scorre il fiume
dai miei occhi opulento.
Incarto!
Rinnego!
Questi momenti che accennano a dimissioni.
Vorrei bruciarli nei miei campi di lavanda
per disperderli come fastosi aquiloni.
Riaffiora in me quel giorno che ti conobbi.
Io: un acerbo cardo!
Che tu cogliesti come delicato fiore...
Mi collocasti tra le zolle del tuo giardino
senza chiedere nulla e senza indagare!
Adesso siamo qui.
Io ... il cardo!
Sulla sponda del tuo fiume.
Dove ancora vorrei immergere le mie mani!
Impregnare con l'odore di lavanda
i sospiri di incertezza del tuo domani!